«Un atto intimidatorio», queste le parole di Mediterranea Saving Humans dopo il divieto della Guardia Costiera a Mare Jonio di attività di soccorso in mare. Intervistata da Adnkronos, la portavoce Alessandra Sciurba ha commentato: «La Mare Jonio non è bloccata, c’è una diffida ad effettuare l’attività Sar. Cosa voglia dire non si sa, c’è una produzione molto creativa di documenti in questo momento. La diffida sarà comunque visionata dai nostri legali. Partiremo a breve per la nostra attività di monitoraggio e denuncia delle violazioni dei diritti umani nel Mediterraneo, come abbiamo sempre fatto, perché questo è l’obiettivo della nostra missione. Di fronte a persone che annegano, non ci vuole una autorizzazione Sar per soccorrerle. Qualunque natante è obbligato dal diritto del mare a salvare la vita a persone in pericolo». Queste, invece le parole del senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri: «La nave Mare Jonio non va adeguata a nulla. Sono ridicole le indicazioni date affinché si attrezzi per fare soccorso, ricordando che in queste condizioni non può svolgere attività di tale natura. La nave Mare Jonio va confiscata definitivamente perché dedita ad attività illegali. Basta con il buonismo del governo che tollera la ripresa di finte Ong che di fatto sono lo strumento operativo dei trafficanti di clandestini. Basta con la nave Mare Jonio e con tutti gli altri. Confische non consigli. È intollerabile questa resa ai trafficanti». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
GUARDIA COSTIERA VIETA A MARE JONIO SOCCORSO IN MARE
La nave Mario Jonio, della piattaforma italiana Mediterranea, non potrà effettuare soccorso in mare dei migranti: il divieto arriva però non dal Viminale bensì dalla Guardia Costiera che ha imposto la decisione fino a che la nave di soccorso non si adeguerà «alla normativa di settore». Il tutto avviene a poche settimane dal termine dell’ispezione a bordo della nave di Mediterranea Saving Human, l’unica con battente bandiera italiana: i militari avevano controllato a fondo la Mare Jonio dopo il rientro nel porto di Marsala con 50 migranti a bordo portati in Italia e non in Libia o in Tunisia, nonostante le coste fossero più vicine dopo il naufragio del gommone di fortuna. L’ispezione è stata effettuata lo scorso 19 aprile «a seguito di una avaria non meglio precisata ad un generatore per verificare le condizioni di sicurezza della navigazione» e per convalidare di nuovo l’eventuale certificazione necessaria alla navigazione nelle acque del Mediterraneo. Il primissimo commento della stessa piattaforma italiana arriva sui canali social di Mediterranea Saving Humans, «Mentre la Libia brucia e le persone sono giustiziate nei campi di concentramento è inquietante che tanto impegno venga profuso contro le navi della società civile invece che per salvare le vite di chi è in pericolo».
SALVINI SODDISFATTO “OTTIMA NOTIZIA”
Lo schiaffo contro la piattaforma gestita anche da Luca Casarini, ex no global e attivista anti-Salvini, avviene per somma decisione della Guardia Costiera: «Il comandante è stato diffidato dall’eseguire operazioni di salvataggio in modo stabile ed organizzato fino a quando l’unità in questione non venga adeguata alla normativa di settore (Dpr 435/91 e Regolamento di Classe) e certificata per il servizio di ‘salvataggio’». Secondo i militari, gli adeguamenti sarebbero necessari per non mettere ulteriormente «in pericolo le persone assistite e lo stesso equipaggio» e infine la Mediterranea è stata sanzionata per diverse «irregolarità di bordo». Immediato è il commento del Ministro Salvini «Dopo lo stop agli sbarchi e le direttive per difendere le acque territoriali, è stata bloccata la Mare Jonio. Si tratta della nave dei centri sociali che pretendeva di dettare legge nel Mediterraneo anche grazie ad alcuni parlamentari eletti con i 5Stelle come De Falco. L’altolà è un’ottima notizia: grazie alle Capitanerie di Porto! Non molliamo e passiamo dalle parole ai fatti». Su Facebook arriva invece la pronta replica della Mare Jonio, «Si tratta di un atto dal solo scopo intimidatorio e irricevibile dal punto di vista legale: la Mare Jonio è infatti un rimorchiatore e nave da carico della marina commerciale italiana che, come abbiamo dichiarato fin dal principio, svolge attività di monitoraggio e denuncia delle violazioni dei diritti umani, pattugliando il Mediterraneo Centrale. Come ogni natante, non solo ha tutto il diritto, ma il preciso dovere, fissato anche dagli articoli 489 e 490 “obbligo di salvataggio” del Codice della Navigazione italiano, di intervenire in soccorso di imbarcazioni e persone in difficoltà al fine prioritario di salvare vite umane».