Massimo Guarischi non ci sta. L’ex consigliere di Regione Lombardia è stato arrestato nel 2012 con l’accusa di corruzione ed è stato condannato dal tribunale di Milano in via definitiva a 5 anni. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, sarebbe stato a capo di un giro di tangenti nella sanità. Una vicenda che ha visto coinvolto anche l’ex governatore Roberto Formigoni: Guarischi Avrebbe pagato viaggi e vacanze in cambio di favori per le aziende segnalate. Ma c’è qualcosa che non torna…



Le persone alle quali avrebbe destinato mazzette e favori sono state infatti assolte dal tribunale di Cremona con formula piena perché il fatto non sussiste. Ma la condanna a Massimo Guarischi resta, la Corte d’appello di Brescia ha dichiarato inammissibile la richiesta di revisione del processo: «Ci sono per gli stessi fatti, lo stesso reato, la stessa situazione e nello stesso momento storico quattro imputati: un corruttore e tre corrotti. I corrotti sono stati assolti, il corruttore condannato. È una roba che non sta né in cielo né in terra», la sua rabbia ai microfoni del Tg4. Quasi tramortito l’ex consigliere regionale lombardo: «Mi sento come uno che è stato violentato e che non sa chi accusare per lo stupro».



L’ODISSEA DI MASSIMO GUARISCHI

Massimo Guarischi sperava nella revisione del processo, ma la Corte d’Appello di Brescia non lo ha accontentato, rimandando ogni spiegazione alle motivazioni che saranno presentate entro 90 giorni. Ricordiamo che l’ex consigliere di Regione Lombardia continua a scontare la pena ai servizi sociali dopo due anni di carcere. «Ricorreremo in Cassazione comunque per una questione di giustizia, il nostro assistito si è sempre proclamato innocente», ha confermato l’avvocato Silvia Oddi a Tg4, ma Guarischi è un fiume in piena: «Anche se fossi stato assolto giustizia non è fatta dopo otto anni di tribolazioni, in cui uno perde tutto». Come evidenziato dai colleghi de Il Riformista, Guarischi non ha più nulla, né casa, né lavoro, né denaro, speso tutto per consentire alla figlia di proseguire gli studi.

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