I guariti Covid possono ricontagiarsi con la stessa variante? Un quesito che molte persone si stanno ponendo, considerato che l’impennata di contagi da Omicron sta mettendo un gran numero di italiani di fronte al virus SARS-CoV-2. Ma, ad esempio, Omicron può contagiare nuovamente chi l’ha già avuta? Il “Corriere della Sera” ha interpellato diversi esperti sull’argomento, a cominciare da Mario Clerici, docente di Immunologia all’Università Statale di Milano, il quale ha replicato così: “Direi di no, perché la risposta immune, con anticorpi e con linfociti T, è potente e specifica per il virus con cui si viene a contatto, quindi ritengo molto improbabile una nuova infezione da Omicron, se effettivamente si è stati contagiati da Omicron. Si potrà invece contrarre un’infezione da un’altra variante, magari Delta o qualche nuovo ceppo mutato che potrà emergere nei prossimi mesi, scenario piuttosto probabile finché il virus continuerà a circolare”.



Clerici ha poi aggiunto che la storia dell’immunologia dice che è quasi impossibile contagiarsi con la stessa variante, per questo non esistono studi specifici sul tema. SARS-CoV-2, peraltro, “non è come il morbillo che non muta. Chi si ammala di morbillo o si vaccina non andrà più incontro alla malattia. Con il Covid, come in generale con i virus respiratori, le cose sono diverse, perché non c’è immunità sterilizzante. Tuttavia, anche con il passare del tempo, pur con un calo di anticorpi specifici su Omicron, resteranno in circolo i linfociti T che ci proteggeranno dalla malattia”.



GUARITI COVID POSSONO RICONTAGIARSI CON STESSA VARIANTE? LA RISPOSTA DI FABRIZIO PREGLIASCO

Anche Fabrizio Pregliasco, virologo, sull’argomento del ricontagio dei guariti Covid con la stessa variante ha escluso tale possibilità. Le sue dichiarazioni al “Corriere della Sera” sono state le seguenti: “Ritengo improbabile riammalarsi di Omicron, almeno sul breve periodo, e vorrei tranquillizzare chi si è appena contagiato che non andrà incontro a una nuova infezione con lo stesso ceppo. Il Coronavirus non dà protezione sul lungo termine, per questo anche il vaccino, creato sul ceppo di Wuhan, zoppica un po’”.



Pregliasco ha concluso dicendo che, come succede con l’influenza, magari tra uno o due anni sarà possibile riprendere il Covid, che non sarà più Omicron, perché nel frattempo sarà mutato, dal momento che SARS-CoV-2 è instabile. In tal senso, “il 3% dei casi attuali sono persone che si erano contagiate nella prima ondata: è passato del tempo e la maggior parte dei contagiati della prima ora è rimasto protetto anche da Omicron, perché statisticamente resta una buona risposta immunitaria a lungo termine”.