Francesco Guccini ha deciso di “riscrivere” per la festa della Liberazione celebrata ieri, 25 aprile 2020, la famosa canzone “Bella Ciao”, il più noto inno alla resistenza partigiana. Una versione moderna in cui lo stesso artista modenese ha tirato in ballo i tre principali leader del Centrodestra, leggasi Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi: «Stamattina mi sono svegliato e ho trovato l’invasooor – canta Guccini con tanto di maglione rigorosamente rosso, come fa notare il collega de Il Giornale, Paolo Giordano – c’era Salvini, con Berlusconi, con i fasci della Meloni che vorrebbero ritornar… Ma noi faremo la resistenza, o bella ciao, noi faremo la resistenza come fecero i partigiani. O partigiano portali via come il 25 aprileeee». Un siparietto che ha diviso esattamente a metà gli ascoltatori, fra chi ha apprezzato la rivisitazione 2.0 del noto canto partigiano, ritenendolo una goliardia e basta, e chi invece ha condannato senza “se” e senza “me”, l’idea.
GUCCINI RIVISTA BELLA CIAO: “ISTIGAZIONE ALL’ODIO”
Di questo secondo gruppo fa ovviamente parte Giorgia Meloni, che attraverso la propria pagina Facebook ha pubblicato il video in questione con tanto di commento: «Cosa intende esattamente Francesco Guccini quando dice che con Meloni, Salvini, Berlusconi faranno la “resistenza come hanno fatto i partigiani”? Che dovrebbero farci i processi sommari, appenderci a testa in giù, rasarci i capelli ed esporci alla pubblica gogna? Cosa intende quando dice “oh partigiano portali via”? Dove dovrebbero portarci questi partigiani? Al confino, in galera, dove?». La leader di Fratelli d’Italia completa il suo commento sottolineando: «Questa si chiama istigazione all’odio, cari compagni. Ma noi non ci faremo intimorire, mai. Dovete batterci nelle urne, se ne siete capaci». Che Guccini non amasse una certa branchia della politica era comunque risaputo. Già lo scorso maggio, infatti, a margine di un evento organizzato dal dipartimento di composizione del Conservatorio Alessandro Scarlatti di Palermo, aveva parlato così di Salvini: «Se le mie canzoni piacciono a Matteo Salvini, non ho alcuna responsabilità. Con le dovute differenze, anche Dante è stato letto da cani e porci». Di seguito il video della versioen di Guccini di “Bella Ciao”