Il cantautore e scrittore Francesco Guccini si è raccontato sulle pagine del Corriere, ricordando brevemente la sua infanzia e, soprattutto, i grandi che ha conosciuto e frequentato durante la sua lunga carriera. Una vita cominciata nel pieno della seconda guerra mondiale, con l’occupazione dei militari tedeschi che, ricorda, erano “affamatissimi. Pretendevano frittate da 20 uova. Avevamo allevato un maialino, un giorno i nazisti vennero a bussare, tememmo per il maialino ma cercavano i prigionieri russi”.
Poi, ricorda Guccini, arrivarono gli americani e di quel periodo ricorda che “non avevo mai visto un nero, masticato un chewing-gum e ovviamente bevuto quel liquido scuro e buonissimo che chiamavano coca-cola. Andavo alla loro mensa, in cerca di leccornie come l’ananas in scatola e la cioccolata”. Quello, però, fu anche il periodo della sua primissima esibizione canora che ricorda essere stata fatta “per i soldati della Quinta Armata”, ma anche in cui conobbe suo padre, che era rinchiuso “nel campo di concentramento dove c’era anche Guareschi“. Ma il vero esordio musicale, ricorda Guccini, fu quando “con gli amici vedemmo un film in cui una band rimorchiava le ragazze, dovevamo farcela anche noi”.
Guccini: “Lucio Dalla? Si diceva fosse figlio di Padre Pio”
Rimanendo nel tema della sua carriere, Guccini ricorda anche come all’inizio “salivo sul palco con lo stesso terrore con cui affrontavo gli esami all’università”. Ma ricordando le grandi conoscenze che ha fatto, sottolinea di ammirare “Gino Paoli” che secondo lui ha dato il via alla canzone d’autore, e “Sergio Endrigo, che però si era rotto i timpani e non riusciva più ad intonarsi”.
Una parentesi, però, Guccini l’ha dedicata anche a Lucio Dalla, con il quel ricorda che “non siamo mai stati davvero amici. Non avevamo confidenza, era un tipo un po’ misterioso, a volte scontroso. Non parlava mai della sua omosessualità. Adorava la mamma mentre non aveva mai conosciuto il papà” e a Bologna, ricorda, “si diceva fosse figlio di Padre Pio“. Ma nella sua intervista Guccini ci tiene anche a ricordare quando conobbe “fugacemente” Papa Francesco. “Gli ho recitato il primo verso del Martìn Fierro, il poema nazionale argentino. Avrà pensato”, ricorda il cantautore, “che fossi pazzo“.