Gué Pequeno: “in Guesus ho dato spazio a tutto il filone di analisi introspettivo”

Gué Pequeno è tra gli ospiti dell’evento musicale Tim Music Awards 2022 che festeggia la grande musicale italiana. Due serate di grande musica con la conduzione di Carlo Conti e Vanessa Incontrada chiamati a premiare gli artisti e gli interpreti che si sono contraddistinti con album e singoli certificati rispettivamente disco d’oro, di platino e multiplatino. Il rapper riceverà il premio per il successo del suo ultimo disco di inediti dal titolo “Guesus”, un progetto discografico maturo che ha raccontato così dalle pagine di Billboard.it : “c’è sempre una tendenza a voler dire quanto sia maturo l’ultimo album di un artista, quando in realtà magari non lo è. È vero, stavolta ho dato spazio a tutto il filone di analisi – introspettivo, anche con la funzione di sfogo vero e proprio. Penso che ai miei veri fan piaccia questo mio modo di raccontarmi: apprezzano sia la parte più cruda che quella più intima”.



Non solo, il rapper ha polemizzato sul fatto che in Italia non ci siano premi per chi scrive bene: ” non sono mai stato insignito di alcun premio per questa cosa. In Italia non ci sono i BET Hip Hop Awards e neanche i Grammy. In Italia se fai platino ti danno il premio all’Arena di Verona, anche un po’ sbrigativamente. Poi c’è il Premio Tenco, no? Però una cosa un po’ più flashy – brillante manca”.



Gué Pequeno e l’amicizia con Marracash

Nonostante il grande successo e la popolarità, Gué Pequeno non risente di aver ricevuto riconoscimenti né da parte colleghi né dai fan: “l’altra sera ero con un amico collega che sta frequentando un po’ l’area del pop, diciamo, e mi diceva delle cose incredibili. Gente famosa, attori alternativi, che gli hanno scritto. A me, no. Mai. Poi mi hanno detto che Beppe Sala ha inserito tra i suoi pezzi preferiti del 2021 anche la mia Veleno oppure Daria Bignardi ha detto che ha ascoltato il mio album e lo ha apprezzato però finisce lì”. L’unica eccezione fatta da Marracash, suo grande amico di cui ha detto: “è diventato pop e nello stesso tempo incarna il rapper colto, elegante, intelligente. Ci lavorava da un po’ ed è corretto che venga visto così ora. Anche più di Salmo nella percezione comune, secondo me. La gente può dire di ascoltarlo senza vergognarsi. Invece con me non è così”.



Pequeno ha una sua idea precisa anche sul collega Fibra: “lo stesso cambiamento di percezione sono sicuro sia avvenuto ai tempi anche con Fabri Fibra: c’è stato un ottimo lavoro di marketing e di ufficio stampa. E non sto dicendo che non sia un ottimo artista, anzi! Ma il suo pregio era dire le cose in maniera chiara e semplice. In Italia, invece, anche se si ascolta rap da un po’, il genere non è mai stato sdoganato veramente”.