Secondo appuntamento con il racconto del Cammino di Santiago che stanno affrontando Guenda Goria e Mirko Gancitano: anche quest’oggi, mercoledì 13 ottobre 2021, la coppia ripercorre le fatiche del giorno antecedente e, questa volta, anche una disavventura poco piacevole. La narrazione è accompagnata dalle fotografie più significative della giornata, che i due hanno voluto condividere con i lettori de “Il Sussidiario”. Buona lettura!



DIARIO DEL CAMMINO DI SANTIAGO: IL SECONDO GIORNO DI GUENDA E MIRKO

Caro Diario,

quella che ti consegniamo quest’oggi è una pagina fatta di grande sofferenza fisica, per via di un imprevisto che ci ha costretti a ricorrere alle cure dei sanitari galiziani. Procediamo, però, con ordine. Questa seconda tappa ci ha portato da Portomarín a Palas de Rei ed è iniziata con la sveglia alle 7.30, seguita da una buona colazione con caffe e pan y tomate, che altro non è che pane caldo con pomodoro. Il percorso di oggi era lungo 24 chilometri e, paragonato a quello di ieri, può essere tranquillamente definito meno spirituale e più atletico. L’ambiente circostante proponeva conifere, tappeti di castagne e noci sulla strada, pannocchie e bacche di un rosso intenso, ma soprattutto tanta, tanta superstrada.



Dopo 7 chilometri abbiamo trovato il primo punto di ristoro, dove ci siamo riforniti di acqua, caffè e succhi di frutta, rimettendoci al passo subito dopo. Il primo tratto si è rivelato ricco di tornanti stradali che salivano verso la collina ed è risultato impegnativo, dal momento che in breve tempo abbiamo raggiunto altri gruppi che erano partiti circa 90 minuti prima di noi al mattino. Alle 12.40, di fatto al nostro undicesimo chilometro, ci siamo imbattuti in un altro punto di ristoro molto differente rispetto a quelli ai quali eravamo avvezzi: si trattava di un vero e proprio bar ristorante. Qui abbiamo sostato e preso il sole, mangiando un panino con uova e rilassandoci davanti al verde.



MIRKO E GUENDA IN CAMMINO VERSO SANTIAGO: QUEL RIPOSO DI TROPPO

Tutto il cammino, caro Diario, propone la possibilità di sostare la notte presso strutture convenzionate, dove si può alloggiare in cambio di tariffe modiche: 8, 10, 15 euro. Ci si riposa all’interno di ostelli enormi, con camere da 10-15 persone. Una soluzione molto comoda, in particolare per chi fa il cammino completo, di 800 chilometri. Nel nostro caso, però, tenendo conto del senso del cammino, decidiamo di optare per una scelta alternativa (pensioni), un po’ per paura dei contagi da Covid, ma anche perché siamo reduci da due operazioni. 

Altra cosa che ieri non ti abbiamo raccontato: per orientarci lungo il percorso, seguiamo gli altri peregrinos, anche se, per tutta la strada, sono presenti colonnine che indicano i chilometri mancanti alla destinazione finale e alcune frecce che indicano il tragitto da seguire. Tornando alla narrazione, dopo avere mangiato ci siamo sdraiati a terra e, forse per la prima volta dopo tante ore, abbiamo avuto un contatto diretto con la natura. Durante questa pausa, le vesciche sotto i piedi si sono fatte sentire e, con l’ausilio di piccoli aghi, abbiamo provato a risolvere il problema. Probabilmente abbiamo riposato per troppo tempo e, infatti, poco dopo, è arrivato l’imprevisto…

DIARIO DEL CAMMINO DI SANTIAGO: GUENDA GORIA IN OSPEDALE

Dopo esserci rimessi in marcia, abbiamo dovuto affrontare una salita ripida al 9% e lunga 500 metri. Qui, io, Guenda, ho avvertito un fastidio alla schiena, ma ho provato a proseguire lo stesso, mantenendo l’andatura abituale. A un certo punto, però, ho accusato dolori importanti e mi sono dovuta fermare, tentando un po’ di stretching. Mirko mi ha proposto di cedergli il mio zaino e io ho accettato, ma, a questo punto, nonostante io avessi solo i bastoncini da passeggio in mano, sono crollata a terra in preda a un male tremendo. Non riuscivo a rialzarmi. Mirko mi ha proposto di rimanere lì, mentre lui si sarebbe allontanato per cercare il numero della Cruz Roja o di un taxi che potesse accompagnarmi verso Palas de Rei, destinazione distante ormai solo 4 chilometri. 

Successivamente, però, ha scelto di non lasciarmi sola in quel luogo e si è seduto accanto a me, trovando il numero di un taxi e, in pochi minuti, la vettura è arrivata e ci ha accompagnato in ospedale, dove sono stata sottoposta a un controllo, dal quale è risultato un forte mal di schiena a livello lombare: di fatto si può parlare di sciatica. La puntura che mi hanno fatto sembra avere risolto il problema, ma solo le prossime ore lo decreteranno con certezza assoluta. Lasciato il nosocomio, abbiamo proseguito a piedi fino all’albergo, siamo saliti in camera e sono crollata in un sonno profondo, mentre Mirko è andato in cerca di acqua e cibo per la città ed è tornato con una torta al formaggio fatta al forno. Poi doccia e arnica su gambe e piedi, che è un nostro rito.

GUENDA E MIRKO VERSO SANTIAGO: IL CAMMINO DI DOMANI

Palas de Rei, la città dove siamo ora, è molto carina, diversa rispetto a Portomarín, e ci dicono essere una delle tappe cruciali di tutto il cammino. Per quanto riguarda il mio problema fisico, abbiamo trovato una persona che ci accompagnerà lungo il tragitto portando il mio zaino a spalle. Personalmente, mi auguro di stare bene e di poter proseguire il cammino, che domani ci proporrà altri 28 chilometri. Muscolarmente ormai abbiamo preso il passo; l’auspicio è che non ci siano cose più grande di noi, articolari o simili, che possano fermarci.

Infine, caro Diario, una curiosità: anche oggi abbiamo incontrato due cimiteri lungo la strada. Un dettaglio particolare e insolito risiede nel fatto che, sia nei cimiteri di ieri che in quelli di oggi, abbiamo notato la presenza di molte farfalle, radunate esclusivamente in questi punti. Abbiamo pertanto attribuito loro il significato di anime buone che vegliano sulle persone che riposano in questi luoghi.

Palas de Rei, 12 ottobre 2021

Guenda e Mirko