Sono stati rapiti lo scorso 7 ottobre e ieri, sabato 31 agosto 2024, i loro corpi sono stati ritrovati senza vita dall’esercito. Sono Hersh Goldberg-Polin, Eden Yerushalmi, Ori Danino, Alex Lubnov, Carmel Gat e Almog Sarusi, gli ostaggi rapiti e uccisi dai terroristi di Hamas. Un ritrovamento che alimenta la tensione crescente tra israeliani e palestinesi. Stando alle prime ricostruzioni i corpi degli ostaggi sarebbero stati ritrovati in un tunnel di Rafah, nella zona sud della Striscia di Gaza. Non ci sarebbero dubbi sulla casa della morte, da attribuire a degli spari alla testa.



A quanto sembra nessuno degli ostaggi riportava sofferenze per deperimento o fame, per cui sarebbero ancora vivi se non fossero stati colpiti. “Chi uccide ostaggi non ha intenzione di trovare un accordo”, ha detto Benjamin Netanyahu, dopo il ritrovamento dei corpi. In un video, il primo ministro ha poi assicurato il massimo impegno per avere giustizia: “Vi daremo la caccia, vi prenderemo e vi porteremo a giudizio”, ha detto.



Netanyahu attacca Hamas dopo il ritrovamento degli ostaggi: “Si rifiuta di condurre veri negoziati”

Netanyahu si dice pronto a reagire, nel frattempo punta il dito contro la Palestina per il mancato accordo sul cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi. “Hamas si rifiuta di condurre veri negoziati”, ha detto senza mezzi termini il primo ministro israeliano, sottolineando invece la volontà di Israele di giungere ad un’intesa e mettere la parola fine al conflitto.

Nel frattempo giungono alcuni aggiornamenti e ulteriori dettagli sul ritrovamenti dei sei ostaggi, che sarebbero morti circa quarantotto ore prima del loro ritrovamento. A quanto emerge, tutti loro sarebbero stati travolti dai proiettili, non solo in testa ma anche in altre parti del corpo. Per Hamas, la responsabilità è da attribuire unicamente ad Israele “che insiste nel continuare la guerra genocida”, la dichiarazione in una nota della fazione palestinese.