Il generale David Petraeus, ex direttore della Cia, nonché guida delle forze armate USA in Iraq (2007-08) e in Afghanistan (2010-11), ha parlato con il Corriere della guerra a Gaza, soprattutto a fronte dell’attacco da parte della coalizione internazionale contro gli Houthi nel Mar Rosso. In merito, ritiene difficile, allo stato attuale, valutare se l’attacco provocherà un’escalation o, contrariamente, un’attenuazione delle rappresaglie contro le navi commerciali.



Complessivamente, comunque, secondo il generale Petraeus, la guerra a Gaza presenta già dei “sostanziali rischi di escalation” e bisogna considerare che “gli Houthi hanno già detto che risponderanno”ed è probabile che “vedremo nuovi attacchi da parte loro”. Rimane, tuttavia, certo che “se dovessero attaccare di nuovo, possono aspettarsi ulteriori attacchi dalla coalizione a guida americana”. Tornando alla possibile escalation della guerra a Gaza, il generale Petraeus non crede che dipenderà “da quello che sta avvenendo nel Mar Rosso”, quanto piuttosto da altre entità mediorientali. Dal conto suo, dubita anche che “l’Hezbollah libanese voglia provocare azioni più ampie da parte di Israele“, ma rimane certo che “il potenziale per l’escalation c’è, pure in Iraq e in Siria”.



David Petraeus: “La guerra a Gaza durerà ancora molti mesi”

Nella sua intervista, poi, il generale Petraeus è tornato anche sulle sue valutazioni passate sulla guerra a Gaza, in particolare quando ‘suggerì’ a Israele di pensare al dopo guerra. Da questo punto di vista, pensa che il piano sia “ancora in sviluppo”, e sottolineandone nuovamente l’urgenza, spiega che “giocherà un ruolo significativo sul modo in cui le operazioni verranno condotte” nei prossimi mesi.

La guerra a Gaza, infatti, secondo il generale Petraeus, durerà ancora “molti, molti mesi” anche se dipenderà in larga parte da “quale sarà la riduzione delle forze israeliane” impegnate sul campo “in un contesto urbano estremamente difficile e contro un nemico che non indossa uniformi, usa civili come scudi umani, tiene in mano oltre 100 ostaggi e ha centinaia di miglia di tunnel e di strutture sotterranee”. Su chi governerà a Gaza dopo la guerra, il generale Petraeus dubita che sarà “una forza multinazionale“, soprattutto perché c’è e ci sarà sempre il rischio di bombardamenti da parte di Israele. Nonostante questo, però, “c sono vari sforzi per esplorarne la possibilità” e si tratta, dunque, di un’ipotesi che “non può essere esclusa”.