Il premio nobel per l’economia 2021, Joseph Stiglitz, ha parlato in un intervento alla Commissone indipendente per la riforma della fiscalità internazionale delle imprese, delle nuove prospettive economiche globali alla luce dei conflitti che ancora sono in corso, specialmente il riaccendersi della guerra in Medio Oriente. La situazione attuale, secondo il professore spingerà ad uno choc petrolifero, e contribuirà anche al ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca. La crisi energetica sarà devastante ed avrà conseguenze soprattutto in Europa . Le elezioni in Usa infatti saranno il principale evento del 2024 che, insieme all’esito della guerra a Gaza, influenzeranno tutto il resto del mondo, creando una situazione di estrema incertezza. Specialmente dal punto di vista dell’inflazione e dell’aumento dei prezzi delle materie prime.



Le prospettive economiche, secondo Stiglitz non sono delle migliori, e la sua ipotesi sull’andamento della politica, non solo in America è quella di prevedere un ascesa dei leader autoritari e anti democratici, che promuovono la disinformazione giocando sui disordini in corso per screditare i loro predecessori. BIden, ad esempio, verrà accusato di non aver saputo gestire la situazione umanitaria e quella dei conti pubblici, e questo favorirà l’elettorato di Trump. E se questo accadrà, molti degli accordi internazionali sul diritto diventeranno qualcosa che appartiene al passato.



Stiglitz: “Il mondo entrerà in una fase pericolosa, la peggiore dagli anni ’30”

La situazione geopolitica sta compromettendo l’economia globale. Joseph Stiglitz, premio nobel per l’economia e professore alla Columbia University, ha analizzato i prossimi scenari globali ipotizzando una crisi energetica senza precedenti. In caso il conflitto a Gaza proseguisse e nel frattempo Trump vincesse le elezioni in Usa, le conseguenze peggiori saranno per l’Europa. Dove la politica del budget e monetaria non è riuscita a contrastare l’aumento dei prezzi e l’inflazione, si creerà una situazione particolarmente instabile e di incertezza che penalizzerà gravemente la crescita.



Anche perchè gli Stati Uniti sono energeticamente indipendenti, mentre l’Europa non produce petrolio. Per questo, la crisi si ripercuoterà ovunque e i paesi del Sud del mondo non saranno in grado di superare il debito, mentre la Cina, anche grazie al blocco delle esportazioni, potrà raggiungere sempre più controllo nel settore privato. Stiglitz quindi conclude: “Prima della conflagrazione di Gaza, mi aspettavo un atterraggio morbido negli Stati Uniti e tempi più duri in futuro. Ma ora, mi aspetto difficoltà ovunque, il mondo potrebbe entrare nella fase più pericolosa dagli anni ’30“.