Sempre più grave la situazione in Siria, nella provincia di Idlib dove le forze governative combattono per liberare la regione dalle ultime milizie dell’Isis. Il ministero della difesa di Damasco ha reso noto stamane che due velivoli militari sono stati abbattuti dalle forze turche, che si trovano a Idlib a sostenere gli jihadisti. I piloti sono riusciti a lanciarsi in tempo e sono salvi. Lo spazio aereo sulla regione è stato chiuso, ma i turchi lo violano comunque. Ad abbattere gli aerei un F-16, il velivolo usato dalle forze Nato di cui la Turchia continua a far parte pur avendo violato gli accordi che legano fra loro i paesi membri dell’alleanza. In questo quadro, la Russia, alleata della Siria, ha accusato Ankara di aver violato gli accordi presi nel 2018 mentre la risposta è stata di lasciare immediatamente il paese. Putin e Erdogan dovrebbero avere un incontro il prossimo giovedì.
MIGLIAIA DI PROFUGHI AL CONFINE TURCO-GRECO
Intanto continua il dramma dei profughi siriani e iracheni che si stanno ammassando al confine con la Grecia, dopo che il presidente Erdogan ha aperto la frontiera per ricattare l’Europa. Oltre 130mila persone si sono ammassate in pochi giorni, bloccate dai soldati greci, mentre in molti cercano di raggiungere il paese via mare, contrastati duramente dalle forze greche. Al momento si registrano due morti, tra cui un bambino. Il caos è totale, in Turchia si trova oltre un milione di rifugiati per i quali l’Unione europea ha pagato alla Turchia forti somme di denaro per il mantenimento. I greci accusano i turchi di minacciare consapevolmente le sicurezza nazionale di Atene e condannano a quattro anni di carcere chiunque entri illegalmente nel Paese. Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, rivendica la sua strategia e invita l’Europa a “farsi carico della propria parte del fardello”. La cancelliera tedesca, Angela Merkel, definisce “totalmente inaccettabile che questo avvenga alle spalle dei profughi”.