Il filosofo politico Michael Walzer, professore emerito presso l’Università di Princeton e autore di “Guerre giuste e ingiuste”, è intervenuto sulle colonne de “Il Corriere della Sera” (edizione di mercoledì 18 agosto 2021) per parlare della questione Afghanistan e dell’atteggiamento degli Stati Uniti d’America in merito ai recenti accadimenti. L’intervistato ha sottolineato che la guerra in Afghanistan fu giusta, a seguito dell’attacco alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001, ma poi fu seguita “da un’occupazione ignorante e inefficace. Bush andò in Afghanistan pensando già all’Iraq. Quand’eravamo pronti a investire risorse e abbiamo invitato la Nato, avevamo già fallito. Abbiamo creato un governo che non rispecchiava la cultura afghana, corrotto, per il quale i soldati non erano pronti a morire”.
A detta di Walzer, sono stati commessi molti errori, anche nel momento del ritiro: riportare le truppe a casa è stato giusto, ma i tempi e i modi di esecuzione sono stati eseguiti male. “Non capisco il team di Biden – ha dichiarato -. Pensavo che fossero persone competenti, ma la pianificazione dell’evacuazione doveva iniziare non appena fu presa la decisione di andarsene: abbiamo un dovere morale verso le persone che hanno collaborato con noi, ne abbiamo abbandonate così tante… È orrendo”.
WALZER: “IN AFGHANISTAN ABBIAMO CERCATO DI OCCIDENTALIZZARE, MA…”
Secondo Walzer, un altro grave sbaglio è stato quello di cercare di creare uno Stato democratico occidentale in Afghanistan, in quanto “nella mente di alcuni c’è quello che abbiamo fatto in Germania e in Giappone dopo la Seconda Guerra Mondiale. Certo, la Germania aveva vissuto un’interruzione della democrazia solo per 12-15 anni, ma in Giappone abbiamo creato una democrazia di tipo occidentale, però dopo una totale sconfitta, che non c’è stata in Afghanistan”.
In Afghanistan non era impossibile vincere, sarebbe bastato inviare 500mila truppe subito e occupare il Paese, ma così non è stato. Probabilmente, se le cose fossero andate diversamente, oggi non saremmo qui a discutere del ritorno dell’emirato islamico. “Quella che abbiamo fatto è stata una guerra difensiva contro il regime che appoggiava Al Qaeda, che ci aveva attaccato – ha concluso Walzer –. In Afghanistan abbiamo continuato ciò che i russi avevano iniziato: istruzione per uomini e donne, una classe professionale. I talebani dovranno adattarsi a un Paese diverso da quello che governarono vent’anni fa”.