Taiwan ha sparato colpi di avvertimento contro un drone che oggi, martedì 30 agosto 2022, si aggirava sulla piccola nazione insulare. Poco prima la presidente Tsai Ing-wen aveva ordinato all’esercito di prendere “forti contromisure” contro quelle che ha definito come “provocazioni cinesi“. Quindi, sono partiti degli spari contro il drone cinese. Si tratta del primo episodio di questo tipo, a ulteriore conferma della crescente tensione tra Taiwan e Cina, che la considera come parte del suo territorio, mentre Taipei rivendica fortemente la sua sovranità. Il drone cinese, comunque, non è stato abbattuto. Un portavoce militare, come riportato da Reuters, ha dichiarato che il drone è tornato in Cina dopo gli spari. Dal canto suo, Taiwan lamenta il fatto che i droni cinesi volino ripetutamente molto vicino, come parte delle esercitazioni militari di Pechino. Infatti, la Cina ha effettuato esercitazioni intorno all’isola dopo una visita della speaker della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti, Nancy Pelosi, questo mese.
“CINA PROVOCA, DOBBIAMO RESTARE CALMI…”
Chang Jung-shun, portavoce del comando di difesa di Kinmen, ha dichiarato che i proiettili sono stati sparati poco prima delle ore 18:00 contro il drone che si era avvicinato all’isolotto di Erdan, invece precedentemente erano stati usati dei razzi. Il drone è poi volato via verso la Cina. Al momento non c’è ancora alcuna replica da parte di Pechino. Ieri il Ministero degli Esteri cinese ha respinto le lamentele di Taiwan sui droni come se non ci fosse nulla di “preoccupante“. Parlando in visita alle forze armate sulle isole Penghu, Tsai ha criticato la Cina per le sue attività di guerra con i droni e altre “zone grigie”. Agli ufficiali della Marina ha detto: “Voglio dire a tutti che più il nemico provoca, più noi dobbiamo essere calmi. Non provocheremo dispute ed eserciteremo l’autocontrollo, ma questo non significa che non contratteremo“. Al tempo stesso, ha comunicato di aver chiesto al ministero della Difesa di prendere “contromisure necessarie e forti” per difendere il loro spazio aereo.
NAVI CINA-TAIWAN A 500 METRI DI DISTANZA….
Le provocazioni non mancano. Gli ufficiali hanno detto ai giornalisti che accompagnavano Tsai che le navi da guerra e i jet da combattimento basati a Penghu, che si trova nello Stretto di Taiwan, più vicino a Taiwan che alla Cina, escono armati con munizioni vere da quando la Cina ha iniziato le esercitazioni questo mese, anche se non hanno aperto il fuoco. Il capitano di fregata Lee Kuang-ping ha dichiarato di aver regolarmente scambiato avvertimenti radio con le navi da guerra cinesi. “A volte vicino alla zona di esercitazione appaiono dei pescherecci comunisti cinesi che provocatoriamente dicono… colpiscili, colpiscili!“. Le navi cinesi e di Taiwan sono arrivate fino a 500-600 metri l’una dall’altra, monitorandosi rigorosamente. Ma pur essendo ben equipaggiate, le forze armate di Taiwan sono ben equipaggiate, ma sono inferiori a quelle della Cina. Interrogato sulle attività dei droni cinesi martedì scorso, il Ministro della Difesa di Taiwan Chiu Kuo-cheng ha dichiarato di non poter fornire dettagli su cosa faranno per contrastare le incursioni, ma ha affermato che le forze armate reagiranno in base al principio di “autodifesa“.