I servizi segreti russi, attraverso il Gru (Servizio militare estero), operano in tutte le direzioni contro i paesi occidentali. Le loro azioni non sono solo la raccolta di informazioni e la produzione di intelligence, ma anche operazioni volte a distruggere direttamente, o addirittura destabilizzare, i loro obiettivi sulla scena mondiale. La Russia non ha esitato a lanciare operazioni visibili o identificabili come il tentativo di eliminare Skripal, un’ex spia russa che si è rifugiata in Gran Bretagna e ha collaborato contro il suo paese d’origine. Ora conduce, accanto agli attacchi informatici, sempre più operazioni di disinformazione e propaganda volte direttamente a influenzare le elezioni dei paesi occidentali e a indebolirle manipolando ed esacerbando i dissensi interni.
Proprio per questo, negli ultimi anni, la risposta dei paesi occidentali non si è più limitata alla semplice identificazione e prevenzione dei rischi utilizzando la controinfluenza, ma intraprendendo una vera e propria guerra dell’informazione.
In seguito all’affare Skripal, i paesi occidentali, in particolare i membri della Nato, hanno mostrato la loro solidarietà coordinando le loro risposte all’attacco a uno di loro. In effetti, la maggior parte ha espulso molti diplomatici russi. Questo è stato abbastanza inedito, anche se si può parlare di una sorta di coordinamento degli occidentali nel denunciare, in particolare, gli attacchi informatici russi già nel 2016.
Infatti la nuova strategia mira a mostrarlo il più ufficialmente possibile e pubblicamente. Come nel 2018 con l’attacco sventato contro l’Opcw (Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche) all’Aja, dove 4 agenti russi sono stati catturati mentre cercavano di entrare nel suo sistema di rete informatica interna. L’organizzazione è coinvolta nelle indagini sull’avvelenamento di Sergei Skripal e sugli attacchi chimici in Siria. La risposta a questo attacco ha seguito questo nuovo modello: comunicato stampa ufficiale e copertura mediatica. È stata infatti rilasciata una dichiarazione del ministro della Difesa olandese, nonché una dichiarazione congiunta dei rappresentanti delle istituzioni europee: gli ex presidenti del Consiglio europeo, Donald Tusk, della Commissione, Jean-Claude Juncker, e l’allora Alto rappresentante dell’Unione, Federica Mogherini. Tutto questo, ovviamente, è stato copiosamente ripreso dalla maggior parte dei media, offrendo così la massima visibilità alle azioni russe contro l’Occidente.
Gli inglesi, da parte loro, attraverso il loro ministero degli Esteri, hanno denunciato le azioni “illegali” del Gru, che hanno colpito i cittadini di molti paesi e che secondo loro sono costate milioni di sterline. Sono stati menzionati l’attacco al Partito democratico americano nel 2016, l’attacco all’Agenzia mondiale antidoping o il ransomware “Bad Rabbit”, che ha colpito l’Ucraina nel 2017. Ancora una volta questa denuncia è riportata dalla stampa mondiale.
Nel dicembre 2019, Le Monde ha pubblicato un’indagine che designa l’Alta Savoia come campo base per spie russe specializzate in omicidi mirati. Vi erano localizzati circa quindici ufficiali dell’intelligence russa, appartenenti al Gru, alcuni dei quali in diverse occasioni, in particolare da Londra, Spagna e Svizzera. Le loro operazioni li hanno portati in Gran Bretagna, Bulgaria, Crimea, Moldavia e persino in Montenegro. Una delle spie è stata identificata come membro del commando che ha avvelenato Skripal. L’informazione viene ripetuta su diversi media e i russi sono costretti a negare pubblicamente e denunciare le indagini come propaganda.
Ma certamente gli episodi più significativi sono da collocarsi nel febbraio 2021. In primo luogo, la Russia espelle diversi diplomatici tedeschi, polacchi e svedesi accusati di aver partecipato a una manifestazione a favore dell’avversario russo Alexei Navalny. E proprio in occasione della visita a Mosca di Joseph Borrell, Alto rappresentante dell’Unione Europea, Bruxelles non esita a condividere con la stampa la sua preoccupazione per l’atteggiamento delle autorità russe. Chiede ai 27 membri dell’Unione di trarne le conseguenze, che possono includere sanzioni. La Russia denuncia le “interferenze” dei critici europei che denunciano l’accusa di Navalny. I diplomatici russi dovranno eventualmente lasciare la Germania, la Polonia e la Svezia pochi giorni dopo. Informazioni nuovamente trasmesse sui media, ma anche sui social network, come nel caso di un tweet del ministro degli Esteri svedese, Ann Linde.
Nell’agosto 2020, in Francia, il ministero delle Difesa pubblicizza l’accusa di un ufficiale francese accusato di tradimento per aver fornito informazioni sensibili ai servizi segreti russi. Nei media si traccia un parallelo con la russofilia di un gran numero di soldati francesi che sosterrebbero l’ideologia di Putin.
In secondo luogo, Joe Biden, dopo la sua telefonata al presidente russo, dichiara: “Ho detto chiaramente al presidente Putin, in modo molto diverso dal mio predecessore, che il tempo dove gli Stati Uniti si sono sottomessi agli atti aggressivi della Russia, le interferenze nelle nostre elezioni, gli hacker, l’avvelenamento dei suoi cittadini, sono finiti. Non esiteremo ad aumentare i costi per la Russia e difendere i nostri interessi vitali e il nostro popolo “.
Alla fine del mese di febbraio il servizio di intelligence estone ha pubblicato un rapporto schiacciante sui metodi di guerra psicologica impiegati dall’unità specializzata del Gru. Il suo funzionamento è dettagliato in particolare nel prendere di mira i leader politici, i militari, la popolazione civile attraverso gruppi o minoranze specifici. Ancora una volta, questo è oggetto di una grande copertura mediatica e di molte discussioni sui social media.
In tutti questi ultimi anni, come nel 2016 con l’hacking delle email del Partito Democratico americano, i team specializzati del Gru, spesso in collaborazione con gruppi di hacker “protetti” dallo Stato russo, hanno perpetrato nell’Ovest dei veri e propri cyber attacchi. I paesi oggetto di questi attacchi hanno denunciato queste azioni nei media, ma alcuni non si sono fermati qui. Durante il primo trimestre del 2021, quattro dei principali forum russi sulla criminalità informatica sono stati violati per rappresaglia.
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