Kramer: “La guerra durerà ancora 4 anni”

Recentemente Mark Kramer, giornalista e docente di Harvard, nonché direttore del Cold War Studies Project dello stesso ateneo americano, ha parlato della guerra in Ucraina con il quotidiano italiano La Nazione. I suoi toni non sono quelli ottimisti di molti altri esperti, soprattutto dal punto di vista della possibili trattative per arrivare ad un accordo di pace tra le due nazioni, e da quello della durata effettiva del conflitto in futuro.



Procedendo per ordine, Kramer ha subito affermato che “non credo che la guerra in Ucraina finirà con un accordo di pace“. La ragione è semplice, “non è realistico che ci sia”, perché sia il Cremlino che Kiev avrebbero troppi interessi in ballo. “I russi hanno detto chiaramente che vogliono raggiungere gli obiettivi e la loro concezione di pace è che l’Ucraina (..) sostanzialmente si arrenda. L’Ucraina non vuole cedere i territori e soprattutto non si fida del Cremlino”. L’unico esito possibile della guerra, spiega ancora, “sarà quello del campo di battaglia“, che secondo Kramer porterà ad “una vittoria dell’Ucraina”. Non si illude però, “credo che il conflitto durerà ancora molto, anche tre o quattro anni“.



La guerra, la Cina e Putin

Secondo Kramer, insomma, la guerra in Ucraina sarà ancora lunga, ma per come stanno attualmente le cose sul campo di battaglia, Kiev ha le carte in regola per uscirne vittoriosa. Oltre alla pace, infatti, il docente non crede neppure all’ipotesi dell’armistizio, perché “potrebbe stabilizzarsi solo se dopo qualche anno l’Ucraina fosse ammessa nella Nato”. In merito al ruolo della Cina, invece, Kramer ha le idee ancora più chiare che sul conflitto in sé.

Ritiene, infatti, che nella guerra in Ucraina “sta giocando un ruolo decisivo nel supportare politicamente la Russia” ma essendo “un attore di parte, non è credibile come mediatore indipendente perché non andrà contro Mosca”. Di contro, almeno, il conflitto disastroso iniziato da Putin avrebbe insegnato ai cinesi ad essere “molto più cauti su Taiwan“. Infine, concludendo la sua intervista, Kramer ha parlato anche di quello che sarà di Putin dopo la guerra: “è un dittatore e ha tenuto il potere così tanto tempo che si è ben preparato a un possibile tentativo di farlo cadere. Non escludo affatto che qualcuno non ci proverà, ma non sarei così ottimista sulle possibilità di successo”.