Si fanno gelidi i venti nel Mar Mediterraneo orientale, nonostante la calda estate 2020: la Grecia denuncia da giorni a Bruxelles le «azioni illegali» della Turchia nell’area a sud dell’isola di Kastellorizo, spiegando il rischio di una nuova guerra per il controllo delle acque rivendicate da Erdogan contro il Governo di Mitsotakis. È di stamattina la richiesta di Atene presso l’Unione Europea di una riunione urgente dei Ministri degli Esteri per dirimere le valutazioni sul pericolo turco: «Il ministro degli Esteri chiederà una riunione d’emergenza del consiglio degli affari esteri dell’Unione europea», scrive il Premier Mitsotakis al culmine di una controversia in corso da giorni proprio all argo dell’isola greca di Kastellorizo. In sostanza, Ankara ha inviato la nave di ricerca Orup Reis presso l’isola a sud di Creta dove la Turchia da tempo rivendica i diritti marittimi contro la Grecia: al momento, specie un’agenzia Ansa-Afp, la nave turca si trova non lontano da Kastellorizo ed è scortata da una flottiglia della marina di Erdogan ma monitorata a distanza dalle nave greche. Il rischio di uno scontro navale per il contenzioso nel Mediterraneo orientale è altissimo e si tratta del secondo “fuoco caldo” mediterraneo dopo l’esplosione della crisi geopolitica e sociale nel Libano.
LA DENUNCIA DI ERDOGAN: COSA VUOLE LA TURCHIA
È però nel pomeriggio che la Turchia fa sapere tramite una nota della propria guardia costiera di essere stata attaccata da navi greche un’imbarcazione privata turca, poi affondata: l’episodio sarebbe accaduto al largo dell’isola di Rodi dove secondo la fonte della guardia costiera turca ben tre sarebbero i feriti (2 turchi e un siriano) dopo l’attacco di almeno 2 imbarcazioni della Marina greca. Al momento Atene non ha commentato alla denuncia turca mentre i feriti sarebbero stati trasportati presso l’ospedale di Marmaris in Turchia con immediata l’apertura di un fascicolo d’indagine sull’intero accaduto. L’evento, a se stante rispetto alla crisi di Kastellerizo, in realtà riveste importanza proprio per lo scontro geopolitico in atto tra Ankara e Atene, con la Grecia che accusa Erdogan di voler andare a ispezionare e poi controllare l’area alla ricerca di preziose risorse naturali come gli idrocarburi di Kastellerizo, isoletta famosa in Italia per essere da scenario nel film premio Oscar di Gabriele Salvatores “Mediterraneo”. «Invito le parti coinvolte a sedersi e cercare una soluzione che rispetti i diritti di tutti. La Turchia non ha mire rispetto alle pretese legittime altrui. Siamo sempre disposti a trovare una soluzione in linea col diritto attraverso il dialogo, ma abbiamo constatato come la parte greca non abbia agito in maniera corretta», aveva detto solo ieri sera Erdogan dopo la ripresa delle trivellazioni nell’area del Mediterraneo orientale cominciata dalla Turchia in “risposta” agli accordi marittimi tra Grecia ed Egitto. A loro volta, Mitsotakis aveva agito in questa direzione dopo l’intesa sottoscritta da Ankara assieme al Governo libico di Al Serraj a Tripoli. Le navi da guerra presenti in quello spicchio di Mediterraneo sono numerose e il livello di tensione è massimo in attesa di una mossa dell’Unione Europa probabilmente già dalla prossima settimana.