Prosegue senza tregue la guerra Hamas-Israele. Le ultime notizie che arrivano dalla Palestina e precisamente dall’agenzia Wafa parlano di 27 persone uccise in un bombardamento israeliano che nelle prime ore di oggi, 20 marzo, avrebbe colpito il campo profughi di Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza. Secondo la Reuters, che ieri ha citato funzionari palestinesi, almeno 15 persone sono state uccise da un attacco aereo contro una casa nello stesso campo profughi. Al Jazeera parla invece di altre 23 persone morte in un raid contro la rotonda Kuwait della città di Gaza, luogo di distribuzione di aiuti umanitari. Come spiega l’Ansa, il bilancio delle vittime palestinesi dal 7 ottobre è di almeno 31.820 morti e 73.935 feriti, secondo il Ministero della Sanità locale gestito da Hamas.



La situazione umanitaria preoccupa e a denunciarlo ancora una volta il segretario di Stato Usa Antony Blinken, durante il suo viaggio in Arabia Saudita ed Egitto. L’intera popolazione di Gaza sta vivendo “gravi livelli di insicurezza alimentare acuta”, ha rimarcato il segretario. Nuovo allarme anche dal segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, secondo cui “l’imminente carestia nella parte settentrionale di Gaza è un disastro interamente provocato dall’uomo. Ribadisco il mio appello per un cessate il fuoco umanitario immediato. Dobbiamo agire ora per prevenire l’impensabile, l’inaccettabile, l’ingiustificabile”, come scritto su X.



Guerra Hamas-Israele: a Doha colloqui per la tregua

Si continua a sperare in una tregua a Gaza e i negoziati indiretti in corso a Doha sono l’unica chance per raggiungerla: gli stessi mediatori avrebbero spiegato che se anche questo nuovo round di dialoghi dovesse fallire, i colloqui cesseranno. Il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar si è detto “cautamente ottimista” sulle trattative mentre il capo del Mossad è tornato in Israele: David Barnea sarebbe rientrato per mettere a punto la posizione israeliana sugli sviluppi del negoziato. Sul tavolo ormai da settimane c’è il rilascio di detenuti palestinesi e degli ostaggi israeliani e il cessate il fuoco permanente nella Striscia, come chiesto da Hamas.



Netanyahu intanto prosegue per la sua strada sull’operazione a Rafah, nonostante la telefonata dalla Casa Bianca. “Ho detto a Biden nella forma più chiara” che Israele “è determinato a portare a termine l’eliminazione dei battaglioni di Hamas a Rafah” e di quello nel centro della Striscia, ha spiegato. E ancora: “Non c’è modo di farlo senza un ingresso di forze di terra sul posto”. Israele “ha cominciato a distruggere” la città nel sud della Striscia “senza annunciarlo, per evitare reazioni internazionali e senza aspettare il permesso di nessuno”, ha denunciato l’Anp. Secondo fonti citate da Axios, Biden avrebbe comunque rassicurato Netanyahu sul fatto che non sta cercando di indebolirlo politicamente e che non vorrebbe intervenire nella politica interna israeliana.