L’esercito di Israele ha dichiarato, secondo quanto riporta il quotidiano Times of Israel, di aver condotto alcuni raid militari nell’area di Gaza per colpire specificatamente Hamas e condurre alcune ricerche di intelligence per rendere più semplice il proseguo della guerra. Lo scopo principale, infatti, era proprio quello di eliminare eventuali terroristi che individuavano nel loro percorso, cercando di localizzare la posizione in cui si trovano gli ostaggi al fine di liberarli o sapere dove attaccare nel corso delle prossime incursioni.
Insomma, sembra sempre più probabile che la guerra tra Hamas e Israele sfocerà a brevissimo in un conflitto via terra nella Striscia di Gaza, base organizzativa e militare del gruppo terroristico. Secondo quanto sostiene l’esercito israeliano, nei loro raid mirati sono stati uccisi alcuni militanti terroristi, senza precisarne il numero, ma non è stato reso noto se sono stati individuati gli ostaggi. Inoltre, un portavoce militare ha dichiarato di aver “sventato squadre di missili guidati anticarro che intendevano infiltrarsi nel territorio israeliano”. In merito agli ostaggi all’interno della Striscia di Gaza, Israele sostiene solamente di aver “trovato reperti che potrebbero aiutare nel tentativo di localizzarli”. (Agg di Lorenzo Drigo)
ISRAELE: “SOSPETTIAMO INFILTRAZIONI MILITARI DAL LIBANO”
Continua incessantemente la guerra tra Israele ed Hamas, attualmente concentrata in violenti bombardamenti contro la Striscia di Gaza e contro le città israeliane. Il bilancio delle vittime oggi è continuato a crescere, toccando nella sola Striscia l’impressionante cifra di 1.600 morti, in larghissima parte civili, con oltre 423 mila sfollati. Nel corso della giornata, inoltre, diverse ONG nel mondo hanno denunciato il fatto che gli israeliani starebbero utilizzando contro il nemico bombe con fosforo bianco, vietate dalle Convenzioni ONU. Circostanza, tuttavia, fermamente negata dall’esercito di Israele.
Contestualmente, invece, risulta che il ministro degli esteri iraniano, Hossein Amirabdollahian, ha incontrato In Libano nella giornata di oggi alcuni esponenti di Hamas e dello Stato Islamico, portando il suo messaggio di sostegno alla lotta contro Israele, e rimarcando “il diritto dei palestinesi a resistere”. Dallo stesso Libano, inoltre, l’esercito israeliano teme che si stiano verificando alcuni casi di infiltrazioni armate in Israele da parte di sostenitori dei terroristi palestinesi. Per questa ragione e a causa di “un’esplosione alla barriera di sicurezza adiacente la comunità di Hanita” (dichiara l’esercito di Tel Aviv), Israele starebbe conducendo attualmente anche alcune missioni con l’artiglieria in Libano. Insomma, sembra che l’escalation della guerra tra Israele e Hamas per giorni temuta dall’occidente sia sempre più vicina e reale. (Agg di Lorenzo Drigo)
INIZIATA L’EVACUAZIONE DI GAZA CITY: LE ULTIME NOTIZIE SULLA GUERRA HAMAS-ISRAELE
Giunti ormai alla prima settimana di guerra tra Hamas e Israele, la situazione del conflitto potrebbe mutare radicalmente nelle prossime 24/48 ore: l’esercito israeliano ha infatti ordinato questa mattina «l’evacuazione di tutti i civili da Gaza» verso il sud dell’enclave palestinese. In una nota, l’esercito di Tel Aviv ha chiesto espressamente alla popolazione «l’evacuazione di tutti i civili di Gaza City dalle loro case a sud per la loro sicurezza e protezione e lo spostamento nell’area a sud di Wadi Gaza», di fatto un corso d’acqua situato a sud della città.
«Sarà permesso di tornare a Gaza City solo quando verrà fatto un altro annuncio che lo consentirà», ha aggiunto il commando di Israele che vuole in questo modo che più civili possibili, circa un milione o poco più di abitanti, lascino la città sulla Striscia prima che i carri armati israeliani invadano l’area dopo una settimana dopo l’inizio della guerra con Hamas. Israele ha poi fatto sapere tramite l’ONU – sottolinea il portavoce del segretario generale dell’organizzazione, Stéphane Dujarric – che oltre ai civili di Gaza si spostino verso sud anche i funzionari delle Nazioni Unite e tutte le ong umanitarie che stanno prestando aiuto e soccorso alla popolazione palestinese in questi giorni di fitta guerra sulla Striscia. La reazione di Hamas è dura e punta ad impedire l’evacuazione, anche perché avere i civili intrappolati a Gaza costringerebbe Israele nell’atto di invadere ad una mattanza inquietante e “mediaticamente” sconveniente per lo Stato ebraico. Per questo motivo il gruppo terrorista islamista ha intimato i cittadini a non lasciare le proprie case, «quella di Israele è solo propaganda» ha detto stamane il “Ministero dell’Interno” di Hamas. Mezz’ora dopo l’ordine di evacuazione di massa a Gaza, il politico egiziano Mustafa Bakri ha accusato Israele di voler spingere i palestinesi in Egitto: «Sembra che questo avvertimento preannunci l’imminente aggressione di terra e lo spostamento forzato della popolazione della Striscia di Gaza verso il confine con l’Egitto, in modo da eliminare il sogno di creare uno Stato palestinese».
“ARMI AL FOSFORO BIANCO SU GAZA”: L’ACCUSA CONTRO ISRAELE E L’ALLARME DELL’ONU
Insomma, la guerra Hamas-Israele si prepara ad un cambio di scenario nelle prossime due giornate con la viva speranza che l’evacuazione possa realmente avvenire in tempi rapidi e i civili possano spostarsi in massa verso il Sud della Striscia. Logisticamente è tutt’altro che facile come operazione e anche per questo le trattative per liberare i quasi 200 ostaggi civili fatti da Hamas comunque proseguono sull’asse Turchia-Qatar-Egitto.
Mentre da tutta la notte continuano i pesanti bombardamenti di Israele contro obiettivi militari di Hamas su Gaza, il bilancio delle vittime sale verso quasi i 3mila morti su entrambi gli schieramenti: non solo, l’Onu dopo aver registrato l’ordine di evacuazione chiede ad Israele di rimuoverlo al più presto, altrimenti «ci sarà una catastrofe con conseguenze umanitarie devastanti». Sempre secondo Dujarric, «Le Nazioni Unite si appellano con forza perché un simile ordine, se confermato, sia ritirato per evitare di trasformare quella che è già una tragedia in una situazione di calamita». Mancano acqua, cibo e rifugi tali da sopportare una fuga di 1 milione di persone inermi, denuncia l’Onu. Nel frattempo su Israele piove un’altra accusa fatta dalla ong Human Rights Watch e rivolta contro l’esercito: nella guerra Hamas-Israele iniziata una settimana fa, Tel Aviv avrebbe utilizzato bombe al fosforo bianco contro Gaza. A differenza di quanto però riportano i media occidentali, le armi al fosforo bianco – sebbene molto pesanti e dalle conseguenze disastrose – non sono considerate armi chimiche dalla Convenzione ONU del ‘93, anche se rientrino tra le armi convenzionali eccessivamente dannose vietate o limitate dalla CCWC dell’81.