BILANCIO DELLE VITTIME SALE A QUASI 1000 MORTI: CAOS IN ISRAELE

Il Premier Bibi Netanyahu ha assunto i poteri di comando per la guerra tra Israele e Hamas: all’operazione “Tempesta al-Aqsa” di Hamas ha fatto seguito la durissima reazione di Tel Aviv con l’operazione “Spade di ferro”, ma è il bilancio delle vittime salito a quasi 1000 morti ad essere il vero campanello di allarme per l’intera comunità mondiale. Sono 600 gli israeliani morti uccisi con 2.048 feriti mentre fronte palestinesi, i numeri salgono a 313 morti e 1990 feriti. Il tutto in neanche 48 ore.



Le ultime notizie dal Medio Oriente parlano di colloqui in questi minuti tra i vertici dell’Iran e i capi di Hamas, mentre da Hezbollah partono altre minacce contro Israele e gli Stati Uniti, dando il senso di una guerra Hamas-Israele che presto potrebbe non essere limitata alla palestina. «L’attacco di Hamas contro lo Stato ebraico sta mettendo ancora più in pericolo le fragili speranze di pace che sembravano delinearsi all’orizzonte anche con l’accordo con l’Arabia Saudita», ha detto il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, intervenendo ad un evento a Camaldoli. Papa Francesco nell’Angelus ha invece invocato la tregua immediata: «gli attacchi si fermino, terrorismo e guerra portano solo alla morte». Nel frattempo ad Alessandria d’Egitto un agente di polizia ha aperto il fuoco contro un bus di turisti israeliani nei siti archeologici: 2 cittadini ebrei uccisi, morta anche la guida egiziana, con l’aggressore subito arrestato.



LE ULTIME NOTIZIE SULLA GUERRA TRA HAMAS E ISRAELE: COSA È SUCCESSO FINORA

Sono già quasi 600 morti in neanche 24 ore: la guerra iniziata il 7 ottobre con una fitta pioggia di razzi palestinesi del gruppo terroristico Hamas contro lo Stato di Israele non sembra avere alcun accenno di “ridimensionamento” . I fatti di queste ore assomigliano sempre di più, se vogliamo, al conflitto esploso 50 anni fa nella “guerra dello Yom Kippur”, che non il “consueto” scontro sulla Striscia di Gaza.

Prima di rivendicazioni e trame geopolitiche sulla guerra Hamas-Israele però ripercorriamo i fatti: dall’alba di sabato, i palestinesi hanno lanciato più di 7mila razzi verso il Sud e il Centro dello Stato ebraico, in particolare colpendo Tel Aviv, Gerusalemme e Be’er Sheva. Infiltrati di Hamas in Israele hanno preso diverti ostaggi tra cui anche un generale: immediata la reazione del Governo Netanyahu che ha lanciato bombardamenti sulla Striscia di Gaza nell’area occupata dai palestinesi. Il risultato tremendo dopo sole 24 ore di guerra è di almeno 300 israeliani uccisi con 1590 feriti – bilancio aggiornato alla mattina di domenica 8 ottobre – mentre a Gaza sarebbero morti almeno 256 palestinesi con quasi 2mila feriti. Oggi si riunisce il Consiglio di Sicurezza Onu per l’emergenza ennesima in Medio Oriente, dopo che nella giornata di ieri Ue, Usa, Cina e Russia hanno condannato lo scontro militare richiedendo il cessate il fuoco immediato.



HEZBOLLAH E IRAN CON HAMAS: NETANYAHU: “CI VENDICHEREMO”

Stamane due fatti aiutano a capire come il contorno della guerra tra Hamas e Israele sia ben più ampio di quanto solitamente accade per i conflitti in Palestina: in primo luogo un portavoce del gruppo terroristico – Ghazi Hamad – alla Bbc ha confermato che nei raid di ieri contro Israele «l’Iran ci ha sostenuti». Dunque un intervento diretto di uno Stato contro un altro e non più accuse e minacce “a parole”: in secondo luogo Hezbollah ha rivendicato di aver lanciato tari di artiglieria e lanci di razzi su Israele dal territorio del Libano.

Lo ha fatto sapere il portavoce militare di Tel Aviv secondo cui i colpi provenienti dal Libano sono ricaduti nella «contesa regione di Monte Dov sul confine libanese». Appena successivamente – ha aggiunto il portavoce militare – un drone israeliano ha colpito «una infrastruttura dell’organizzazione terroristica degli Hezbollah nell’area di Har Dov». Dal Libano fonti dei servizi fanno sapere che al momento non si vuole aprire un altro fronte di guerra ma è chiaro che la situazione complessiva resta incandescente con tutte le forze filo-iraniane che si sono schierate con Hamas e con i palestinesi nella guerra contro lo Stato d’Israele, mandando al macero gli accordi che stavano per essere firmati tra Netanyahu e l’Arabia Saudita. Non solo, l’attacco di Hamas rischia di far nuovamente implodere il Medio Oriente mentre dall’Ucraina ai Balcani fino al Nagorno-Karabakh i teatri di guerra si moltiplicano. Stamane una lunga fila di tank israeliani diretti verso sud, al confine con Gaza, è stata ripresa in un video divenuto virale in queste ore sui social: «L’inizio dell’invasione di terra è solo questione di tempo», è il commento più frequente da Israele anche se al momento manca la conferma dell’esercito israeliano. Mentre poi l’aviazione israeliana ha colpito stanotte più volte Hamas a Gaza, l’esercito di Netanyahu è all’opera per liberare le comunità vicine alla Striscia dai miliziani armati di Hamas, infiltratisi in quelle zone ieri mattina prendendo numerosi ostaggi portati poi nell’enclave palestinese.