Escalation drammatica in Siria, nella provincia di Idlib dove si concentra da tempo l’attacco russo-siriano contro gli ultimi jihadisti dell’Isis. Un attacco aereo, sembra di sole forze del regime di Assad, ha provocato oltre trenta morti tra i soldati turchi, che si trovano a Idlib in appoggio ai terroristi. Erdogan ha reagito nell’unico modo che minaccia da tempo: rilasciare i profughi siriani che si trovano in Turchia verso l’Europa. Un ricatto deciso da tempo, dopo che Ankara ha ricevuto milioni di euro per mantenere i profughi usati adesso come arma umana contro l’Europa. Il portavoce del partito di Erdogan ha rilasciato una dichiarazione chiaramente falsa, dicendo che “la Turchia non è più in grado di trattenere i profughi”.
ERDOGAN MANDA I PROFUGHI VERSO LA GRECIA
Il problema è che le forze militari turche non dovrebbero trovarsi in Siria, è una autentica invasione come quella già messa in atto contro i curdi siriani. Stanno circolando immagini e filmati di centinaia di profughi che si avvicinano al confine con la Grecia, circa 300 migranti siriani, iracheni e iraniani. Il governo di Atene ha raddoppiato il numero di pattuglie che sorvegliano il confine. Intanto nella provincia di Idlib continua il dramma di quasi un milione di civili, usati come scudi umani dai jihadisti, tra cui almeno mezzo milione di minori. Donne e bambini sono circa l’80% degli sfollati nella regione, il resto sono ex miliziani dell’Isis trasferiti qui dopo la caduta dello stato islamico. La Turchia ha reagito al bombardamento siriano bombardano a sua volta le postazioni di Damasco mentre i russi cercano di riavviare un dialogo con Ankara: ““i soldati turchi uccisi da Damasco si trovavano i mezzo a terroristi siriani” ha affermato Mosca.