La guerra è una faccenda storicamente complicata e molto spesso imprevedibile. Ma non secondo tutti. Con lo scoppio del conflitto in Ucraina, causato dall’invasione ordinata da Vladimir Putin, è nato un algoritmo che si propone l’obiettivo di prevedere l’andamento della battaglia: parliamo del software MCOSM (Major Combat Operations Statistical Model), sviluppato dagli ingegneri della Naval Postgraduate School di Monterrey, in California.
Come riportato dai colleghi dell’Economist, il software esegue un algoritmo basato sui dati di 96 battaglie e campagne militari combattute tra l’ultimo anno della prima guerra mondiale e i giorni nostri. Per quanto riguarda l’invasione russa, il modello messo a punto dagli analisti statunitensi prevedeva, su una scala da uno a sette, “successo operativo” di due per la Russia e di cinque per l’Ucraina.
“Guerra in Ucraina, algoritmo prevede sconfitta della Russia”
La previsione dell’algoritmo era quasi esatta. Il 25 marzo, infatti, le forze russe hanno rinunciato all’obiettivo di prendere Kiev, per puntare all’est e al sud dell’Ucraina, segnando la fine di quella che è considerata la prima fase della guerra. La previsione del MCOSM non è stata un colpo di fortuna, secondo gli esperti: per il creatore del software, Jon Czarnecki, raggiunge sette previsioni su dieci. Ma quanto è affidabile un modello come quello sviluppato dall’università statunitense? Non molto secondo il generale Carlo Jean. Intervenuto ai microfoni di Libero, l’esperto ha evidenziato senza mezzi termini: “A mio avviso è aria fritta, per lo meno per il combattimento terrestre”. Per Jean l’algoritmo può funzionare quando lo scontro è tra sistemi tecnologici, come nel caso di missili e antimissili, ma è praticamente impossibile fare una simulazione preventiva nel combattimento terrestre: lì, infatti, “contano elementi come la sorpresa, il morale, il fattore umano, il fiuto del comandante, il fatto che un contendente cerca di sorprendere l’altro e quindi mantiene segrete le proprie mosse, le proprie forze, il proprio schieramento”. Per il generale, dunque, “si può al massimo fare una simulazione successiva, per ricostruire un evento storico”.