IL GENERALE EUROPEO BRIEGER È SCETTICO SULLA FINE A BREVE DELLA GUERRA IN UCRAINA
Se dalla Casa Bianca il Presidente Usa Joe Biden scommette sulla pace in Ucraina entro l’agosto 2024, dagli ambienti militari ben informati dell’Unione Europea non vive il medesimo ottimismo: intervistato da “Welt” il generale austriaco Robert Brieger, presidente del Comitato militare dell’Unione europea (EUMC), smentisce l’imminente possibilità di una tregua nel conflitto alle porte dell’Europa. Il più alto ufficiale militare in grado in Ue, nonché consigliere diplomatico di Borrell (Alto Rappresentante per la politica estera europea) ne è certo: «sono convinto che la Russia possa continuare la guerra in Ucraina per molto tempo».
Al quotidiano tedesco il generale Brieger sottolinea come siano state al quanto deboli le sanzioni occidentali contro la Russia di Putin e non basteranno per frenare gli approvvigionamenti generali: al netto del caos a Mosca dopo l’uccisione del capo della Wagner Prigozhin, la situazione sul campo militare della guerra è tutt’altro che negativa per la Russia. «Le sanzioni potrebbero portare alla mancanza di alcuni componenti ad alta tecnologia nella produzione di armi», rileva il generale europeo, «Le capacità militari delle forze armate russe non sono state influenzate in modo significativo dalla politica di sanzioni dell’Occidente. Inoltre, la Russia dispone di una massa di armi molto ampia e di un enorme serbatoio di forze operative potenziali. Sotto questi aspetti, la Russia è chiaramente superiore all’Ucraina. Le forze armate ucraine, invece, si distinguono per il loro morale ammirevole, il coraggio e la forza di resistenza».
“UCRAINA NELLA UE A FINE GUERRA”, MA PER IL GENERALE UE RESTANO PERPLESSITÀ
Fare previsioni sulla guerra in Ucraina per l’alto comandamenti militare in Europa non sarebbe serio: «Più ne vengo a conoscenza, meno mi fido a fare previsioni». Quello che è certo è che l’inizio della controffensiva di Kiev contro la Russia ad est dell’Ucraina non sta dando i risultati sperati: ancora Brieger dichiara, «La controffensiva ucraina non ha ancora guadagnato alcuno spazio. Sarei anche cauto nell’aspettarmi uno sfondamento delle forze ucraine attraverso le linee di difesa russe. Il numero di brigate a disposizione di Kiev nell’offensiva è gestibile. D’altra parte, la Russia ha avuto mesi per costruire linee di difesa strettamente scaglionate e ben protette».
Quella in Ucraina, secondo il generale austriaco plurimedagliato, resta una guerra di logoramento che al momento non ha vincitori: «Sarebbe auspicabile che questa guerra si concludesse con un successo militare per l’Ucraina, ma non è possibile prevederlo». Resta da chiedersi, dice ancora Brieger, se sia possibile ripristinare al termine del conflitto la piena sovranità dell’Ucraina con i mezzi a sua disposizione: «La questione era già stata sollevata dal Capo di Stato Maggiore americano Mark Milley», in qualche modo avallando indirettamente quanto il capo di stato maggiore Nato Jenssen aveva osato proporre qualche giorno fa prima di essere nettamente smentito dal segretario generale Stoltenberg. Un buon segnale secondo quanto riportano fonti europee in questi giorni saranno i possibili negoziati di adesione all’Ue con Ucraina e Moldavia per il prossimo dicembre: si pensa infatti che possa essere un colpo importante a favore di Kiev per la guerra contro Putin. Il generale Brieger solleva però non poche perplessità a riguardo: «Prevedo che l’Ucraina non entrerà nell’UE fino a quando la guerra non sarà finita e non sarà stato raggiunto un accordo di pace. Tuttavia, l’ingresso dell’Ucraina nell’Unione Europea comporterebbe per l’UE obblighi completamente nuovi in termini di politica di sicurezza. Come attore della politica di sicurezza, l’Ucraina sarebbe messa in discussione in modo molto più forte di quanto non lo sia stata finora». Se infatti Zelensky riuscisse ad entrare in Ue, l’Europa sarebbe interamente obbligata a difendere l’Ucraina da eventuali nuovi attacchi futuri della Russia post-Putin: «Mi aspetto che anche nel caso di un trattato di pace, le pretese aggressive della Russia nei confronti dell’Ucraina continueranno. Un successore di Putin potrebbe avere l’idea di attaccare nuovamente l’Ucraina in futuro. Se Kiev chiedesse protezione, l’UE dovrebbe difendere l’Ucraina come Stato membro – e questo varrebbe ancora di più se l’Ucraina non fosse ancora membro della NATO».