Il sinologo Francesco Sisci, in una intervista al Sole 24Ore, ha commentato il tentato golpe in Russia, rivelando le conseguenze che potrebbe avere nell’ambito internazionale. “La guerra in Ucraina, di fatto, è finita. Se le truppe sul campo combattono contro Shoigu, non possono combattere contro Zelensky. Nel Paese di Putin siamo in una situazione di guerra civile: ci sono stati scontri, da uno a tre elicotteri delle forze regolari russe sono stati abbattuti, truppe regolari si sono schierate con la Wagner”, ha sottolineato.



I risvolti coinvolgeranno il mondo intero. “Ci sarà un riassetto di tutta l’Europa, inizierà la ricostruzione dell’Ucraina, che ora diventa un importante protagonista politico. Ci sarà un riequilibrio dell’intera Ue: prima era a trazione tedesca, ora la Germania non potrà essere più così importante. È stata in generale piuttosto tiepida verso la guerra, altri paesi – i Baltici, la Polonia – sono stati più decisi e in un certo senso hanno vinto”. Le nuove definizioni tuttavia non avverranno in breve tempo. “Comincia ora un periodo caotico. Non sappiamo quando finirà, fin dove si espanderà, e quanto rapidamente si espanderà”.



“Guerra in Ucraina finita”, il parere di Francesco Sisci

Francesco Sisci è dell’idea che le conseguenze del tentato golpe in Russia non si limiteranno esclusivamente alla guerra in Ucraina e agli equilibri dell’Europa, ma che arriveranno persino al centro dell’Asia, nella periferia storica dell’ex impero sovietico. Anche la Cina, finora molto vicina a Vladimir Putin, non sarà esente. “È quasi simbolico il fatto che questo colpo di Stato sia avvenuto a poche ore dalla visita, di grande successo, di Modi a Washington. L’India si è spostata (nel tempo) da una posizione tradizionalmente non allineata a una filoamericana e questa guerra civile è stata un colpo di fortuna per Modi. La Cina è quindi ora virtualmente circondata da ogni lato, una situazione strategica di grande difficoltà”.



E ha concluso: “Emergono anche problemi ideologici profondi: la Cina ha pensato per 30 anni che la caduta dell’Unione sovietica fosse colpa di Gorbaciov. Ora però diventa chiaro che Putin ha cercato di mettere una mano di vernice ai vecchi problemi dell’Urss, che sono riemersi. Se le riforme di Gorbaciov non erano allora così peregrine, forse ora la Cina deve ripensare la sua strategia”.