Il settimanale The Economist, in un articolo che analizza la situazione in Ucraina fa alcune previsioni sull’andamento della guerra e avverte Kiev di prepararsi ad un conflitto che sarà molto lungo. La speranza che la controffensiva andasse a buon fine infatti è ormai finita, visto che anche con le armi fornite dall’occidente l’esercito ucraino non è riuscito a riconquistare i territori occupati. Quindi, alla luce del fatto che attualmente da Mosca non si apre alcuna possibilità per una trattativa di pace, servirà presto ripensare tutta la strategia, anche per anticipare le prossime mosse di Putin che a quanto pare come sostiene il giornale britannico, conta su una prossima rielezione di Donald Trump alle elezioni presidenziali Usa e contemporaneamente sta cercando di far stancare le truppe di Kiev e i suoi alleati.
Nonostante gli sforzi quindi e l’impegno della Nato nella fornitura militare, la fine della guerra non sarà vicina, e ora occorrerà puntare più sulla resistenza che sulla controffensiva, per cercare di arrivare a lungo termine con meno perdite possibili. Ma per rendere questo una realtà servirà anche cambiare la mentalità in Europa.
The Economist “L’Ucraina e l’Europa devono prepararsi ad una guerra lunga”
Tempo di ripensare tutta la strategia difensiva di guerra, sia da parte dell’Ucraina che degli alleati. Questo, come sostiene il settimanale The Economist sarà necessario per preparasi ad un conflitto che durerà ancora molto a lungo. Non ci si può infatti aspettare una fine e una riconquista veloce dei territori e neanche un negoziato di pace a breve. Quindi, invece di puntare ad una vittoria e a una controffensiva sempre più pesante, bisognerebbe essere pronti a durare nel tempo, perchè una ricostruzione non potrà avvenire presto.
Una soluzione per attuare questa strategia sarebbe, come sottolinea il giornale, “l’adesione dell’Ucraina alla Nato“, mossa strategica potrebbe inoltre essere l’offerta concreta di una possibilità di adesione, in modo da far valere una certa mentalità che rafforza la capacità decisionale dell’Europa. Per poter gestire più membri inoltre, come si legge nell’articolo, occorrerà implementare l’industria della difesa, “con la volontà politica dell’Ucraina e di tutti i paesi alleati dell’occidente“.