La guerra in Ucraina avviata dalla Russia non lascia dormire sonni sereni in tutto il mondo, complici le immagini del conflitto che, complice il Terzo Millennio e l’ampia diffusione dei social media, stanno giungendo praticamente in tempo reale dalla porzione orientale del Vecchio Continente, restituendo il conflitto in tutta la sua crudeltà e ferocia, tra le urla disperate della gente e scene davvero terribili, non ultima quella di un carro armato che, improvvisamente, modifica la sua traiettoria di viaggio per dirigersi su un’automobile in transito, schiacciandola con all’interno i suoi occupanti.



La paura in tutta la nazione è davvero enorme e, nei filmati caricati in rete, si sentono e si vedono suoni e bagliori delle esplosioni, le code ai distributori di benzina e all’esterno delle farmacie e degli sportelli bancomat, a testimonianza di una vera e propria catastrofe in atto. Non mancano, peraltro, le testimonianze dei nostri connazionali intrappolati a Kiev e in altre città ucraine. Fra questi, ve ne è uno che ha parlato nel tardo pomeriggio di oggi ai microfoni dell’agenzia di stampa Adnkronos, fornendo così un aggiornamento sulla quotidianità nel Paese.



GUERRA IN UCRAINA (VIDEO), PARLA UN ITALIANO: “TEMIAMO I BOMBARDAMENTI”

Albino Locatelli, trasferitosi tre anni fa in Ucraina per lavoro, ha raccontato quanto segue circa la guerra in corso: ”Un’ora fa la contraerea ha iniziato a sparare al porto’ di Odessa e ‘sappiamo che stanno arrivando carri armati da Mykolaiv. La paura è quella che stanotte inizino a bombardare come a Kiev. A quel punto siamo pronti a scendere nei garage, nelle cantine, in strutture in cemento armato dove possiamo rifugiarci e proteggerci”.

Una preoccupazione che rende difficile anche soltanto l’idea di prendere sonno, considerato il terrore di essere svegliati dalle sirene e dalle bombe nel cuore della notte: “Sono in casa, c’è il coprifuoco, dalle 22 alle 7 non si può uscire. Questa mattina sono andato a fare la spesa e il pieno di benzina. In giro non c’era nessuno, è tutto chiuso tranne i supermercati, mentre il giorno dell’annuncio dell’offensiva russa c’erano file ovunque, ai bancomat, agli alimentari”.