Il generale Valerij Zaluznyj, capo di stato maggiore delle forze armate ucraine, ha pubblicamente riconosciuto il fallimento della controffensiva, evidenziando una situazione di stallo e una impasse strategica per l’armata ucraina. Nonostante alcuni commentatori nei media continuino a minimizzare, la realtà sul campo dimostra che la situazione è seria. Le negoziazioni con la Russia non sembrano essere una possibilità immediata. Il presidente Zelensky si oppone fermamente, data la posizione svantaggiata dell’Ucraina. Le richieste russe, incluse la neutralità ucraina, la “denazificazione”, la “demilitarizzazione” e il riconoscimento della Crimea come territorio russo, si prevede siano più esigenti rispetto ai negoziati del marzo 2022. Un accordo sembrava allora a portata di mano, contemplando il cessate il fuoco, il ritiro delle truppe russe, la neutralità ucraina da scrivere nella costituzione, e il russo come co-lingua ufficiale.
Tre possibili scenari militari emergono da questa situazione.
1. Rinforzo massiccio dell’aiuto occidentale: questo scenario prevede un sostanziale aumento di supporto militare all’Ucraina, con la formazione di 300mila-500mila nuovi soldati e la standardizzazione delle attrezzature militari. Tuttavia, la realizzazione di questa prospettiva richiederebbe almeno 5 anni e un enorme sforzo industriale e finanziario da parte dei Paesi occidentali, con rischi geopolitici significativi.
2. Mantenimento dell’aiuto occidentale all’attuale livello: in questo caso, l’Ucraina potrebbe mantenere il formato attuale del suo esercito, ma senza la possibilità di avanzamenti significativi. La durata prolungata del conflitto potrebbe aumentare il rischio politico interno e la conservazione dell’esistente dipenderebbe dalla speranza di un collasso russo, sia economico che politico.
3. Diminuzione o cessazione dell’aiuto occidentale: questo scenario, sempre più probabile, porterebbe rapidamente all’erosione della capacità offensiva dell’Ucraina. L’esercito ucraino si concentrerebbe sulla difesa della linea del fronte, ricorrendo a tecniche di guerriglia e guerra asimmetrica. Tuttavia, una conquista completa dell’Ucraina da parte della Russia rimane improbabile.
Zelensky spera che il proseguimento del conflitto alla lunga migliori le condizioni per l’Ucraina, ma questa strategia comporta rischi elevati. L’Ucraina non è padrona del proprio destino, dipendendo dal sostegno occidentale e dal possibile collasso della Russia. Un’opzione proposta da un oppositore di Zelensky è la cessione dei territori conquistati dalla Russia in cambio dell’adesione alla Nato. Tuttavia, anche questa proposta presenta incertezze, e il rischio maggiore per l’Ucraina è che le condizioni di negoziazione diventino sempre meno favorevoli man mano che il conflitto si protrae.
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