“VERSO ATTACCO IRAN CONTRO ISRAELE ENTRO LUNEDÌ”: GLI SCENARI VERSO LA PERICOLOSA ESCALATION IN MEDIO ORIENTE

Dalla giornata di domani, lunedì 5 agosto 2024, ogni momento è quello “buono” per l’inizio della guerra Iran-Israele: sarà inizialmente una rappresaglia per l’eliminazione del capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh, avvenuta lo scorso 31 luglio a Teheran, ma rischia a tutti gli effetti di scatenare una escalation in Medio Oriente (forse) mai vista prima. Come fanno notare da tempo ormai i vari attori della comunità internazionale, che la guerra fra Iran e Israele sia in corso ormai da tempo non è una motivazione valida per dare pieno fuoco agli armamenti più pericolosi e devastanti dell’area: un attacco di Teheran sul suolo israeliano porterebbe quasi certamente alla contro risposta di Tel Aviv, aprendo un sostanziale terzo fronte di guerra mondiale dopo Russia-Ucraina e Israele-Hamas a Gaza.



A lanciare l’allarme per un imminente attacco dell’Iran comandato dall’ayatollah Khamenei l’indomani dell’attentato contro Haniyeh sono le fonti 007 di Usa e Israele: «rappresaglia per l’uccisione del capo militare di Hezbollah, Fuad Shukr, e del capo di Hamas, Ismail Haniyeh», si legge sul sito Axios, citando funzionari vicini a Biden e Netanyahu. I due leader alleati si sono sentite nelle scorse ore per valutare i vari scenari e i sistemi difensivi pronti all’uso in caso di attacco: come spiega l’Adnkronos, ieri in Israele è giunto il capo del comando centrale Usa (Centcom), il generale Kurilla, per coordinare al meglio la risposta degli alleati occidentali in difesa dello Stato ebraico.



Il Pentagono da giorni ha spostato una maxi squadra di caccia in Medio Oriente, mantenendo anche la portaerei al largo del Mar Rosso per difendere al meglio Israele: la guerra con l’Iran può ancora essere evitata qualora la rappresaglia di Teheran rimanesse senza “risposta” da parte di Tel Aviv. A questo lavora l’ONU così come gli stessi Stati Uniti che tutto vogliono fuorché una guerra totale contro l’Iran, tra l’altro nel pieno della campagna elettorale americana tra Trump e Kamala Harris. Gli scenari di queste ore però non sembrano promettere “bene”: un fitto lancio di razzi dal Libano sono stati scagliati contro Israele, specie nella Galilea Panhandle. La risposta di Hezbollah dopo la morte del suo comandante militare – nell’attacco di fine luglio a Beirut – punta ad aumentare la pressione su Netanyahu, dopo che già da mesi la milizia filo-iraniana sostiene Hamas nella guerra contro il nemico sionista.



TENSIONI IRAN-ISRAELE CONTINUANO: RAID SU GAZA, ACCOLTELLAMENTO A HOLON, COLPITA NAVE IN YEMEN

Da giorni ormai le maggiori ambasciate occidentali in Libano hanno dato tutte lo stesso avviso: «evacuare il prima possibile il Paese», in quanto il rischio di una guerra totale tra Iran-Israele è sempre più valutata come certezza imminente. Un’escalation che nasce da lontano, con gli attentati di Hamas nei kibbutz israeliani e la conseguente invasione della Striscia di Gaza per eliminare la sigla terroristica palestinese: l’Iran di Khamenei (e ora anche del neo Presidente Pezeshkian) coordina con armi e aiuti tutte le sigle che si stanno scatenando contro il binomio Israele-Usa in Medio Oriente, cercando di coinvolgere ad ampio raggio anche gli altri Paesi arabi.

Non solo Hamas a Gaza, ma anche Hezbollah in Libano e gli Houthi in Yemen hanno cercato di fiaccare Israele in questi mesi: l’eliminazione di Haniyeh ha dato la “scusa” perfetta a Teheran per sferrare un attacco diretto. Ufficialmente una rappresaglia di risposta, ma molti temono la guerra totale dell’Iran contro Israele e gli alleati occidentali. I segnali, anche in queste ultime ore, ci sono purtroppo tutti: oltre ai razzi in arrivo dal Libano, la risposta di Israele contro una centrale elettrica a Taybeh, nell’area libanese meridionale. L’Idf ebraica punta a distruggere il sito di lanci dei razzi scattati a decine nelle scorse ore, oltre a reagire contro l’aggressione scattata a Holon questa mattina: una donna è morta, almeno 3 i feriti, per l’accoltellamento di un giovane palestinese entrato in azione nella città a sud di Tel Aviv; l’aggressore è stato poi ucciso dalla polizia dopo gli attacchi durati almeno un’ora. Si segnala infine il raid lanciato ancora stamane contro le ultime residue forze di Hamas presenti nel sud di Gaza, oltre ad una nave Houthi colpita nello Yemen da razzi molto probabilmente israeliani. «Risponderemo e chiederemo un prezzo molto alto per qualsiasi atto di aggressione contro di noi, da qualsiasi arena», così poco fa il Premier Netanyahu aprendo il gabinetto di guerra, lanciando un ulteriore ultimatum al nemico iraniano.