IL MONDO TEME L’ATTACCO DELL’IRAN SU ISRAELE: L’ESCALATION FINORA RITARDATA PRONTA AD ESPLODERE?
Un fatto finora non deve essere sottovalutato: da quando l’Iran ha giurato guerra ad Israele, in seguito all’assassinio dei due leader di Hamas ed Hezbollah, l’attacco minacciato ancora non è avvenuto. Lo scontro su larga scala tra Gaza, Libano e Yemen – tutti alleati di Teheran nella eterna lotta allo Stato Ebraico – rischia di produrre un’escalation potenzialmente letale, che costringerebbe l’Occidente ad appoggiare l’alleato Israele e che soprattutto potrebbe non risolversi con un singolo attacco sganciato dall’Iran.
Israele è pronto da una settimana al possibile attacco giurato dall’Ayatollah Khamenei dopo la morte di Haniyeh e Fouad Chokr – leader politico di Hamas e capo militare di Hezbollah a Gaza – anche se il ritardo finora sarebbe stato provocato dalle pressioni degli Stati Uniti e dalla mediazione del presidente iraniano Pezeskhian: il tentativo di risolvere il conflitto tra israeliani e Hamas a Gaza è considerato dalla Casa Bianca il miglior deterrente possibile alla guerra diretta Iran-Israele. «Il piano che ho messo insieme, approvato dal G7, approvato dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, è ancora praticabile», ha spiegato ieri sera il Presidente Usa Joe Biden, appellandosi a Netanyahu e al comando palestinese di poter sedere ad un tavolo con Qatar ed Egitto in modo da far finire la guerra nella Striscia (e impedire una nuova con l’Iran).
Sebbene il nuovo capo di Hamas, Yahya Sinwar si è detto interessato a valutare il piano di cessate il fuoco presentato ad inizio luglio dagli Stati Uniti, la “moral suasion” usata da Pezeshkian a Teheran con Khamenei finora ha impedito un attacco che viene però giudicato da Washington ormai imminente, a prescindere dai negoziati possibili su Gaza. E così mentre il Vaticano con il Segretario di Stato card. Parolin sente direttamente il nuovo presidente iraniano per impedire l’allargamento della guerra in Medio Oriente, un nuovo “fronte” in Occidente si schiera apertamente contro l’eventuale attacco dell’Iran: in una mossa inedita che esula G7, NATO e Unione Europea, i tre leader (progressisti) di Francia-Germania-UK firmano un comunicato in cui sostengono i negoziati di Usa, Qatar ed Egitto, e condannano l’eventuale guerra Iran-Israele. «Invitiamo Teheran e alleati ad astenersi da attacchi che farebbero salire le tensioni mettendo a repentaglio l’opportunità di un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi»; non solo, si legge nel comunicato di Macron, Scholz e Starmer (che trovate a fondo pagina, ndr), «I combattimenti devono finire ora, tutti gli ostaggi detenuti da Hamas devono essere rilasciati. La popolazione di Gaza ha un bisogno urgente di consegna e distribuzione di aiuti».
LA GUERRA NELLA GUERRA: USA VS IRAN, TUTTI I “MOVIMENTI” IN VISTA DELL’ATTACCO IN MEDIO ORIENTE
Nel caso invece che l’Iran muova guerra con un nuovo attacco contro Israele, ecco che da Francia, Germania e Regno Unito giunge la minaccia militare: «se ne assumerà le responsabilità», qualora Teheran decisa di attaccare minando la pace e aprendo una più che probabile escalation in Medio Oriente. Il clima internazionale è tesissimo, la comunità dell’ONU sembra sempre più incapace di porre un argine alla guerra e così sono le iniziative singole – o plurime con alleanze “inedite” – a puntare al dialogo per svariati interessi personali.
Al netto però delle operazioni dei Paesi arabi e del tris “europeo”, sono le mosse di Usa e Iran a determinare il vero piano di conflitto “sotterraneo” da anni ma ora pericolosamente vicino ad esplodere. Il Pentagono nelle scorse ore ha diffuso fotografie online sulle attività incessanti nel Mediterraneo orientale del sottomarino nucleare Georgia, così come ha spostato altre navi d’assalto, portaerei e jet militari; F18 e F22 sono stati inviati in Giordani e Qatar nelle basi Usa presenti, tutti movimenti che fungono da “monito” all’Iran sulla volontà di intervenire qualora venisse scatenato l’attacco contro lo Stato Ebraico. Droni e missili, oltre alla potenza della marina iraniana, sono le contromosse di Teheran rese anch’esse “pubbliche” per far intuire che l’intento è serio. Insomma, la guerra Iran-Israele-Usa preoccupa sempre di più, specie in un momento storico dove il conflitto fra Ucraina e Russia già rende una spaccatura netta tra Occidente e Oriente nello scacchiere internazionale.