E’ arrivata la conferma sul cessate il fuoco tra Israele e Gaza, Hamas ha confermato come il fronte palestinese in accordo con il Governo israeliano abbia deciso per la tregua. La notizia è arrivata dal Gabinetto di sicurezza ha approvato il cessate il fuoco unilaterale. La notizia era stata anticipata dal quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth ed è stata confermata da Hamas che ha sottolineato come il cessate il fuoco con Israele sia “simultaneo e reciproco”. Dichiarazione che è stata definita “una vittoria per il popolo palestinese” secondo quanto riferito da Ali Barakeh, membro dell’ufficio per le relazioni arabe e islamiche di Hamas. Secondo quanto raccolto dall’Associated Press, i militanti rimarranno in allerta fino all’arrivo dei mediatori. Anche l’Egitto invierà due delegazioni per monitorare che la tregua, arrivata dopo 11 giorni di sanguinosi scontri, sia effettivamente rispettata. (agg. di Fabio Belli)



GUERRA ISRAELE, COLLOQUIO BIDEN-NETANYAHU

«Entro domani potrebbe arrivare un “cessate il fuoco” definitivo tra Israele e Hamas»: le notizie che arrivano da Cnn e Wall Street Journal convergono sulla possibilità di un imminente accordo di massima tra le due forze contrapposte ormai da quasi 2 settimane sulla Striscia di Gaza. Fonti egiziane e di Hamas confermerebbero l’intenzione di un possibile accordo con il Governo israeliano, portando a termine un lungo e complesso lavoro di diplomazia operato dalla comunità internazionale, dalla Casa Bianca e dai Paesi come Egitto e Qatar.



«Israele avrebbe ‘ammesso’ di essere vicino al raggiungimento dei suoi obiettivi militari», riportano ancora sul WSJ le fonti di intelligence. Ieri il colloquio telefonico forse decisivo tra Joe Biden e Benjamin Netanyahu, con il Presidente Usa che ha chiesto una «significa de-escalation» nelle prossime 24 ore per porre fine alla strage di civili tra Gaza e le città israeliane: “Bibi” ha replicato di essere determinato «ad andare avanti con l’operazione fino a che la calma e la sicurezza siano ristorate per i cittadini israeliani», ringraziando poi il Presidente americano per «il suo sostegno al diritto di Israele all’autodifesa».



GUERRA ISRAELE, DIPLOMAZIE AL LAVORO

Stando a fonti militari riportate dalle agenzie internazionali, Israele starebbe valutando se esistono le condizioni per un cessate il fuoco, considerato da Hamas invece “imminente”: di contro però, Netanyahu è anche pronto ad un prolungamento delle operazioni militari a Gaza. «Stiamo studiando la questione del momento opportuno per un cessate il fuoco, ma ci prepariamo a diversi giorni di operazioni supplementari, Israele sta verificando se ha raggiunto gli obiettivi», fa sapere un alto responsabile militare israeliano ai media (fonte ANSA). Nel frattempo la guerra prosegue, con l’aviazione ebraica che nella notte ha scaricato bombe e raid su obiettivi terroristici di Hamas sia in superficie che nei tunnel di Gaza; di contro, Hamas ha lanciato in tutto 4070 razzi verso Israele, di cui però 610 caduti sulla Striscia in quanto difettosi. Lancio di razzi proseguito anche stamattina, con le sirene suonate al valico merci con l’enclave palestinese di Kerem Shalom. Il numero 2 di Hamas, Abu Marzook, ha lanciato un ulteriore provocazione a Gerusalemme: «possiamo combattere per mesi, ciò che è nascosto agli occhi di Israele è molto più grande. Se Israele avesse lanciato un’incursione di terra nella Striscia, avrebbe visto cose che non aveva mai visto prima. Israele sta lavorando con vigore per raggiungere un cessate il fuoco». È una guerra di bombe e raid ma è anche una continua sfida “politica” e “mediatici” per chi può trarre maggior vantaggio propagandistico dalla conclusione in un modo piuttosto che in un altro delle brutali aggressioni di queste settimane.