HAMAS SMENTISCE L’ACCORDO SU OSTAGGI E TREGUA: COSA SUCCEDE NELLA GUERRA A GAZA

Continua il tira-molla sulla guerra in Medio Oriente legato all’accordo, presunto, raggiunto da Qatar e Stati Uniti sulla liberazione di 50 ostaggi in cambio di una tregua di 3 giorni per i combattimenti nella Striscia di Gaza: «i negoziati mediati dal Qatar tra Hamas e Israele per il rilascio degli ostaggi sono entrati in crisi», spiega in serata il quotidiano israeliano Haaretz che cita fonti arabe e palestinesi coinvolte nei colloqui. Hamas spinge per avere 5 giorni di tregua mentre Tel Aviv sarebbe disposto a concederne al massimo 3 giorni di pausa dalla guerra.



«Israele sta ancora ritardando il rilascio di 50 donne e bambini prigionieri in cambio di una tregua umanitaria, il rilascio di un certo numero di donne e bambini detenuti nelle carceri e l’ingresso degli aiuti di soccorso in tutte le aree della Striscia di Gaza»: questa la dichiarazione di Izzat al-Risheq, membro dell’ufficio politico di Hamas, citato da al Jazeera, secondo cui «Israele non è seriamente intenzionato a raggiungere un accordo per una tregua a Gaza, ma sta temporeggiando per continuare la sua aggressione e la sua guerra contro civili indifesi». Nel frattempo il Qatar ha chiesto ufficialmente un’indagine internazionale sui raid israeliani contro le strutture mediche nella Striscia di Gaza, denunciando come «crimine di guerra» l’operazione di Israele all’interno dell’ospedale al-Shifa contro Hamas.



DISTRUTTO IL PARLAMENTO DI HAMAS A GAZA: TROVATO L’ACCORDO CON ISRAELE SUGLI OSTAGGI

A due giorni dall’ingresso nel Parlamento di Hamas a Gaza City, l’esercito israeliano manda un messaggio ben preciso sulla guerra in Medio Oriente: come riferisce il sito Ynet, le forze di Tel Aviv hanno fatto saltare il palazzo del Parlamento dove le milizie islamiste governavano sulla Striscia.

Il tutto a poche ore dall’accordo portato a termine tra Occidente e Paesi arabi sul rilascio di almeno 50 ostaggi in cambio di una tregua di 3 giorni nella Striscia di Gaza: il Qatar (con Egitto e Usa in pressing) ha portato avanti negli ultimi giorni il negoziato tra Hamas e Israele per il rilascio degli ostaggi in cambio della mini-tregua atta a decomprimere la pressione sulla cittadinanza di Gaza. Come scrive la Reuters, «l’accordo – coordinato con gli Usa – vedrebbe anche il rilascio di alcune donne palestinesi e minori detenuti in Israele e un aumento dell’aiuto umanitario per la Striscia». Intanto sul fronte della guerra diplomatica, si registra in giornata la telefonata tra il Presidente turco Recep Tayyip Erdogan e la Premier italiana Giorgia Meloni: «Nel corso dello scambio di vedute sono stati affrontati gli ultimi sviluppi della crisi in corso. Il Presidente del Consiglio ha auspicato un rapido decremento del conflitto, che non si deve allargare al resto della regione, e ha sottolineato il ruolo cruciale che ha in questo contesto la Turchia. Entrambi i leader hanno riaffermato la volontà di contribuire alla sicurezza e alla stabilità in questa difficile fase della regione», riporta la nota di Palazzo Chigi.



LE ULTIME NOTIZIE SULLA GUERRA ISRAELE-HAMAS: IL BLITZ AD AL-SHIFA E LO SCONTRO CHE CONTINUA

Nella notte l’esercito di Israele ha fatto irruzione nell’area dell’ospedale al-Shifa di Gaza per stanare le zone occupate dalle milizie di Hamas in quella che appare sempre di più una guerra nella guerra più ampia per la riconquista della Striscia. Tank, centinaia di soldati e sostegno aereo hanno accompagnato il “blitz” dell’IDF all’interno dell’ospedale dove da giorni sospettano si stiano nascondendo mezzi e uomini di Hamas: «Sulla base delle informazioni di intelligence e di una necessità operativa, le forze dell’Idf stanno portando avanti un’operazione precisa e mirata contro Hamas in un’area specifica dell’ospedale Shifa», si legge nel comunicato diffuso questa notte. Le forze dell’Idf hanno portato anche squadre mediche e persone che parlano arabo, che sono state sottoposte a un addestramento specifico «per prepararsi a questo ambiente complesso e sensibile, con l’intento di non arrecare alcun danno ai civili usati da Hamas come scudi umani».

Da Hamas è immediata la risposta sull’attacco lanciato contro l’ospedale, incolpando Israele e gli Stati Uniti per la guerra sempre più ampia provocata in Medio Oriente: «L’occupazione israeliana e tutti coloro che hanno collaborato con essa per uccidere bambini, pazienti e civili innocenti saranno ritenuti responsabili. L’adozione da parte della Casa Bianca e del Pentagono della falsa narrativa israeliana secondo cui la resistenza utilizza il Centro medico al-Shifa per ragioni militari ha costituito il via libera per (Israele) a commettere ulteriori massacri contro i civili e a rimuoverli con la forza dal nord al sud per continuare il piano di occupazione volto a sfollare la nostra gente», attacca Hamas in un comunicato diffuso da Al Jazeera. Gli Stati Uniti, di contro, seguendo le indicazioni dell’ONU e ricordano all’alleato isralieano di non voler assistere ad alcun scontro a fuoco all’interno del più grande ospedale di Gaza, da giorni riempito di feriti civili palestinesi dopo l’inizio della guerra contro Hamas. «Non siamo favorevoli a colpire un ospedale dall’alto e non vogliamo vedere uno scontro a fuoco in un ospedale dove persone innocenti, persone indifese, malati che cercano di ottenere le cure mediche che meritano si ritrovano nel fuoco incrociato», ha dichiarato un portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale della Casa Bianca.

TELEFONATA BIDEN-NETANYAHU SUL TEMA OSTAGGI: “IL RILASCIO CI SARÀ”

Mentre Hamas dice non avere alcun nascondiglio all’interno dell’ospedale al-Shifa, la posizione è diametralmente opposta a Tel Aviv: «i soldati israeliani hanno trovato armi e risorse di Hamas nell’area che indicano la presenza del gruppo terroristico». L’operazione su al-Shifa continua anche questa mattina anche se al momento non pare che vi siano stati nascosti ostaggi sotto i cunicoli dell’ospedale. Secondo quanto riporta la Bbc, un giornalista che si trova dentro l’ospedale Al-Shifa ha raccontato di come le forze israeliane stiano andando di stanza in stanza, piano dopo piano, «e stanno interrogando tutti, sia il personale che i pazienti, e sono accompagnati da medici e persone che parlano arabo».

Nella notte appena passata del 38esimo giorno di guerra Israele-Hamas si sono sentiti telefonicamente il Presidente Usa Joe Biden con il Premier ebraico Bibi Netanyahu: «hanno discusso a lungo degli sforzi in corso per garantire il rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas, tra cui molti bambini e un certo numero di americani», comunica la Casa Bianca con lo stesso Presidente che poco prima aveva sentenziato di come il rilascio degli ostaggi potrebbe davvero essere questione “imminente”. La mini-tregua raggiunta ogni giorno per 4 ore è uno dei passaggi più importanti della lunga trattativa portata avanti da settimane tra Israele, Qatar, Egitto e Turchia, con l’assenso di Israele e Hamas per quella che al momento resta un prima ancora timidissima conseguenza della guerra. Lo scontro sul campo persiste, tanto che ancora oggi il ministro della difesa Yoav Gallant incontrando a Tel Aviv il coordinatore Usa per il Medio Oriente Brett McGurck ha affermato «Israele non fermerà le sue operazioni a Gaza finché le nostre truppe non completino la loro missione: distruggere Hamas e riportare i nostri ostaggi a casa dalle loro famiglie».