Il conflitto fra Israele e Hamas sta interessando anche il mondo del calcio e negli ultimi giorni sono stati diversi i calciatori che hanno espresso solidarietà nei confronti dei palestinesi. Il nome principale è senza dubbio quello di Karim Benzema, che ha fatto “saltare sulla sedia” anche il ministro dell’interno francese, che è arrivato a definirlo quasi un terrorista. “Tutte le nostre preghiere per gli abitanti di Gaza, ancora una volta vittime di questi ingiusti bombardamenti che non risparmiano né donne né bambini”, ha scritto l’ex Real Madrid, come ricorda oggi il quotidiano La Stampa.



«Sappiamo bene che è vicino ai Fratelli musulmani» è stata la replica di Darmanin che ha chiesto che gli venga tolta la cittadinanza francese e il Pallone d’Oro. Ha avuto senza dubbio meno implicazioni “politiche” il post di Mohamed Salah, stella del Liverpool, che però dopo il sostegno ai palestinesi ha perso circa un milione di follower sui social. Nel dettaglio l’ex Fiorentina e Roma ha postato un filmato per la pace in cui lo stesso egiziano parla in prima persona invocando la tregua senza rivendicazioni. Il Liverpool ha lasciato fare, non commentando l’operato del suo calciatore, ma il Bayern Monaco ha invece chiesto a Noussair Mazraoui un «incontro per avere chiarimenti».



GUERRA ISRAELE-HAMAS, CALCIATORI SOSTENGONO LA PALESTINA SUI SOCIAL: LE SQUALIFICHE DI NIZZA E MAINZ

Il Nizza ha fatto di più, ha sospeso Youcef Atal, e lo stesso ha fatto il Mainz 05 con Anwar El-Ghazi “perché quando le radici del singolo urtano quelle del club è difficile astenersi dallo scontro”, aggiunge La Stampa. Si tratta di calciatori che hanno mostrato il loro sostegno pubblico alle famiglie dei morti, chiedendo la fine della guerra e aggiungendo i colori della Palestina.

Particolarmente tesi i nervi in Germania, e l’organizzazione Makkabi Deutschland, “ombrello” dei club ebraici, chiede che i dirigenti possano meglio controllare il traffico social dei loro tesserati. “Il campo si fa palude e ogni pensiero ci sprofonda dentro”, conclude La Stampa.