INIZIATA LA TREGUA PER LA GUERRA ISRAELE-HAMAS: LIBERATI I PRIMI OSTAGGI
Dopo l’entrata in vigore della tregua temporanea nella guerra tra Israele e Hamas, sono stati liberati i primi 13 ostaggi israeliani nelle mani di Hamas, oltre a 10 thailandesi e un filippino. Il Qatar ha poi annunciato il rilascio di 39 detenuti palestinesi. Gli ostaggi israeliani sono stati affidati allo Shin Bet, il servizio segreto israeliano. Infatti, le jeep bianche con le insegne del Comitato internazionale della Croce rossa con a bordo gli ostaggi liberati hanno lasciato Gaza. “Stanno bene“, stando a quanto reso noto dalla Croce Rossa, ma lo ha confermato anche un funzionario israeliano all’emittente Channel 12. Prima di essere liberati, gli ostaggi israeliani sono stati visitati nell’ospedale Nasser di Khan Yunis, poi sono stati consegnati alla Mezzaluna Rossa in Egitto e da lì sono entrati in Israele tramite il valico di Nitzana.
Il portavoce militare ha poi informato che gli ostaggi israeliani liberati sono in Israele: sono accompagnati da un’unità speciale e portati negli ospedali a loro destinati, dove poi potranno vedere i familiari. Intanto, gli Usa esultano dopo il rilascio dei primi ostaggi liberati da Hamas: la Casa Bianca ha fatto sapere di essere al lavoro “senza sosta” per garantire il rilascio dei cittadini americani sulla lista dei 50 che dovrebbero essere consegnati, tra cui una bimba di nome Abigail. (agg. di Silvana Palazzo)
ALLE 6 È INIZIATA LA TREGUA PER LA GUERRA ISRAELE-HAMAS: COSA SUCCEDE OGGI
Questa volta è davvero cominciata la tregua nella Striscia di Gaza tra Israele e Hamas, 47 giorni dopo l’inizio della guerra che preoccupa Medio Oriente e mondo intero: l’accordo raggiunto tra Qatar, Egitto, Stati Uniti e le parti in guerra sta reggendo per il momento, con l’inizio del cessate il fuoco scattato alle ore 7 (in Palestina, le 6 in Italia) e la liberazione dei primi 13 ostaggi israeliani previsti per oggi alle ore 16 (le 15 da noi).
Saranno in tutto 50 gli ostaggi – definiti “prigionieri sionisti” nella nota di ieri siglata da Hamas – liberati tra donne e bambini sotto i 19 anni: in cambio, per ciascuno di loro, Israele si impegna a liberare tre prigionieri palestinesi, tra donne e bambini. Si prevede inoltre che i civili della Striscia saranno rilasciati dalle carceri israeliane in seguito alla liberazione degli ostaggi di Hamas. Questa prima tregua ufficiale nella guerra Israele-Hamas durerà 4 giorni e prevede la sospensione delle ostilità a cui ha accettato di aderire anche Hezbollah in Libano.
OSTAGGI, HAMAS E IRAN: LE ULTIME NOTIZIE SULLA GUERRA CHE PURTROPPO NON È FINITA
Timori questa mattina per una primissima violazione della tregua dopo che Israele ha intercettato, con il suo sistema di difesa Iron Dome, un razzo nei pressi dei kibbutz israeliani appena fuori la Striscia di Gaza, a Kissufim ed Ein Ha-Shlosha. Appena prima del cessate il fuoco invece Israele ha fatto sapere di avere distrutto un tunnel di Hamas sotto l’ospedale Shifa, dopo che ieri i militari avevano arrestato il direttore della struttura, Mohammad Abu Salmiya, accusato di aver nascosto sotto l’ospedale arsenale e uomini delle milizie palestinesi islamiste.
L’accordo prevede infine che diversi aiuti umanitari percorrano la Striscia, entrando dal valico di Rafah, lungo tutti e 4 i giorni della tregua: Egitto afferma che 130mila litri di diesel e quattro camion di gas verranno consegnati ogni giorno a Gaza durante lo stop della guerra Israele-Hamas. «La guerra non è ancora terminata, la pausa umanitaria è temporanea e la zona nord resta un’area di conflitto», spiega il portavoce militare israeliano Avichay Adraee nell’avvisare i civili palestinesi stipati a sud di Gaza di non fare ritorno verso il nord. Come informa l’ANSA stamane, per la prima volta dall’inizio della guerra, centinaia di civili si stanno riversando al valico di Rafah, da entrambi i lati, e senza un elenco preventivo: «tra queste ci sono stranieri ed egiziani rimasti bloccati nella Striscia e che vogliono passare in Egitto, e palestinesi bloccati nel Sinai e in altre città egiziane che lasciano l’Egitto per tornare a Gaza». Secondo il leader di Hamas, Ismail Haniyeh, la tregua con Israele «è una vittoria politica ottenuta sulla base della vittoria della resistenza sul campo. Il nemico non è riuscito a raggiungere i suoi obiettivi, tranne che per l’uccisione di donne, bambini e cittadini e la distruzione delle loro case». Sullo stesso piano il comunicato del ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian appena dopo l’incontro con il leader di Hamas in Qatar: «L’operazione tempesta al-Aqsa ha sconvolto il mondo, nonostante le perdite del popolo palestinese siano molto alte nella Striscia di Gaza, la dimensione della vittoria e delle conquiste della nazione palestinese sono maggiori».