«Israele ha violato tregua e abbiamo reagito». Mentre si attende un nuovo rilascio di ostaggi, Hamas conferma i nuovi scontri con Israele a Gaza. Nel 53esimo giorno della guerra in Medio Oriente, i miliziani fanno sapere che c’è stata «una palese violazione da parte di Israele dell’accordo di cessate il fuoco nel nord della striscia di Gaza», motivo per il quale c’è stata «una frizione tattica». Dopo che Israele aveva riferito di tre esplosioni in quella zona, Hamas ha spiegato che i suoi combattenti «hanno reagito a quella violazione», ribadendo l’impegno per la tregua. «Facciamo appello ai mediatori affinché premano su Israele per il rispetto di tutte le intese, in terra e in cielo».
Nel frattempo, gli Stati Uniti lavorano ad una tregua più lunga. Stando ai media Usa, l’obiettivo del capo della Cia è quello di mediare un più ampio accordo tra Israele e Hamas per allungare il cessate il fuoco e allargare il rilascio di ostaggi anche a uomini e militari. Inoltre, la Cia sta premendo per la liberazione degli ostaggi americani, che sarebbero 8 o 9. Il Qatar si spinge oltre parlando di tregua permanente come obiettivo della sua mediazione. Il ministero degli Esteri qatariota ha fatto sapere di essere al lavoro per una tregua permanente a Gaza, aggiungendo che «con certezza» 20 ostaggi sono pronti per essere liberati nelle prossime 48 ore.
GUERRA A GAZA: ULTIME NOTIZIE SU AIUTI E TRATTATIVE
A proposito di Qatar, il portavoce del ministero degli Esteri Majed al-Ansari ha fatto sapere che le trattative per il rilascio degli ostaggi rapiti dopo l’attacco di Hamas ad Israele «è stato difficile sotto tutti gli aspetti» ma «la parte più difficile è stata con Israele». Dunque, da un lato le trattative per gli ostaggi, in parallelo quelle per allungare la tregua, nel frattempo arrivano gli aiuti umanitari per la guerra tra Israele e Hamas a Gaza. Ci sono circa 750 camion con aiuti umanitari in coda tra la città egiziana di Al-Arish a Sheikh Zuweid, stando a fonti della Mezzaluna rossa egiziana, che chiede a Israele di accelerare le operazioni di ispezione per farli entrare a Gaza.
Inoltre, conferma la necessità di aprire il valico di Kerem Abu Salem per consegnare gli aiuti e risparmiare tempo di attesa. Tra l’altro, non sono mancate polemiche nelle ultime ore. Stando a quanto riportato dall’Ansa, fonti egiziane avevano denunciato che Israele ha bloccato l’ingresso di 58 ambulanze nella Striscia di Gaza. Invece, l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) fa sapere che a Gaza si rischiano più morti per le malattie che per le bombe lanciate in guerra, se il sistema sanitario non viene rimesso rapidamente in piedi.
ULTIME NOTIZIE GUERRA ISRAELE HAMAS: IRAN MINACCIA USA
Sullo sfondo le minacce che arrivano dal Medio Oriente. Secondo Jibril Rajoub, capo della Federcalcio palestinese e segretario del Comitato Centrale di al Fatah, dopo Gaza esploderà anche la Cisgiordania. «Quello che è successo il 7 ottobre fa parte di una guerra difensiva da parte dei palestinesi, e la prossima, più violenta esplosione sarà in Cisgiordania», ha dichiarato in un’intervista a MBC Egypt. C’è poi il nodo Iran. Il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian è tornato a minacciare l’Occidente, in particolare gli Usa. «Gli Stati Uniti e Israele subiranno conseguenze se non riusciranno a porre fine ai crimini di guerra in corso attualmente nella Striscia di Gaza».
Non ci sono conferme, invece, di bombardamenti da parte di Israele nel sud del Libano, a ridosso della Linea Blu di demarcazione. A darne notizia l’agenzia governativa libanese Nna, secondo cui il bombardamento è avvenuto nella zona di Aita Shaab, vicino alla località di Raheb. D’altra parte, Andrea Tenenti, portavoce di Unifil, il contingente Onu schierato proprio in quella zona, ha dichiarato che sono stati uditi suoni di spari di fucili mitragliatori, ma non ci sono conferme di un bombardamento di artiglieri israeliana.