Salta l’accordo per una tregua fra l’esercito di Israele e i palestinesi di Hamas. Stando a quanto riportato dai media nella giornata di oggi, Hamas avrebbe rifiutato la proposta dell’accordo con Tel Aviv per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi. Una fonte del gruppo palestinese, così come riportato dall’agenzia saudita Asharq Al-Awsat, avrebbe parlato di “testo ambiguo”, di conseguenza la proposta sarebbe stata annullata.



Stando a quanto aggiunge ancora l’agenzia, così come si legge sul sito di TgCom24, pare che i palestinesi sostengano che la proposta su cui era stato raggiunto a voce un accordo, presentata dal presidente americano Joe Biden, sia diversa da quella da firmare. Fonti di Hamas hanno spiegato ad Asharq Al-Awsat di voler ricevere delle maggiori garanzie in merito alla fine della guerra, altrimenti l’accordo non sarà più valido: “Israele sta facendo manipolazione. Vogliono una tregua temporanea, poi la guerra riprenderà. Usano testi ambigui che sono aperti all’interpretazione”, ha affermato ancora una fonte del gruppo palestinese. C’è quindi forte pessimismo nei confronti del raggiungimento di un accordo per il cessate il fuoco e la notizia è stata confermata anche da Haaretz.



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Secondo quanto emerso sembra che Israele sarebbe disposto ad attuare solamente una prima fase della proposta, mantenendo quindi aperta la possibilità di riprendere i combattimenti con il suo esercito in quel di Gaza, una condizione che ovviamente alla Palestina non sta bene. Hamas, in base a quanto si evince, avrebbe quindi chiesto ai mediatori di Qatar ed Egitto, alla presenza anche del capo della Cia, la central intelligene agency americana, William Burns, dei chiarimenti sulla mancata corrispondenza fra quanto proponeva il presidente americano e quanto invece propone Israele.



In attesa di novità da questo fronte, che speriamo possano essere positive, le forze di difesa israeliane hanno fatto sapere di aver attaccato un complesso utilizzato come rifugio dai miliziani in una scuola dell’Unrwa, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi nel centro di Gaza (nell’area di Nuseirat).

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Stando a quanto comunicato dallo stesso Idf sono “stati eliminati diversi terroristi che progettavano di compiere attacchi terroristici e promuovere attività terroristiche contro le truppe israeliane”. Hamas ha però rimandato al mittente le accuse sostenendo che nella struttura non vi fosse alcun posto di comando.

In ogni caso i bombardamenti avrebbero provocato almeno 37 morti, così come fatto sapere da alcuni fonti di un ospedale di Gaza, precisamente l’ospedale dei martiri di Al-Aqsa a Deir al Balah, ennesime vittime di questa guerra che ricordiamo, “compirà” nella giornata di domani ben 8 mesi, avviandosi in maniera molto preoccupante verso l’anno di conflitto. Sono attesi aggiornamenti nel corso della giornata con la speranza che si possa trovare quanto prima la quadra in merito alla questione tregua, di modo che si possa finalmente cessare il conflitto.