Altro giorno di tregua in Medioriente, con la guerra fra Israele e Hamas che continua ad essere in stand-by. Nella giornata di ieri sono stati liberati altri 12 ostaggi da parte dei palestinesi, leggasi 10 israeliani e due stranieri rapiti lo scorso 7 ottobre, mentre di contro Israele ha rilasciato 30 prigionieri fra cui minorenni e delle donne. Ora l’obiettivo è estendere la tregua di altri giorni, e l’ipotesi è sostenuta dai ministri degli esteri dei Paesi del G7, di modo da poter continuare ad assistere la popolazione locale e facilitare il rilascio di tutti gli ostaggi.



“Ogni sforzo – questo quano fatto sapere dai ministri in una dichiarazione congiunta per provare a fermare ulteriormente la guerra fra Israele e Hamas – deve essere fatto per garantire il supporto umanitario ai civili, compresi cibo, acqua, carburante e forniture mediche. Sosteniamo l’ulteriore estensione di questa pausa e di quelle future, se necessarie, per consentire l’aumento dell’assistenza e facilitare il rilascio di tutti gli ostaggi”.



GUERRA ISRAELE HAMAS, SI TRATTA SU PROSEGUO TREGUA MA IERI È STATA NUOVAMENTE VIOLATA

I ministri hanno poi ribadito “l’impegno a sostenere la creazione di uno Stato palestinese nel contesto della soluzione di due Stati che possa consentire a israeliani e palestinesi di vivere in pace”. In ogni caso anche ieri è stata violata la tregua e come sempre ci sono stati degli scambi di accuse fra Hamas e gli israeliani; si sono verificate tre esplosioni nel nord della Striscia, vicino alle forze di Tel Aviv: “Hanno violato la tregua e noi abbiamo reagito”, ha fatto sapere Hamas che ha poi invitato Elon Musk, numero uno di Tesla, a recarsi a Gaza: “Venga a vedere la portate della distruzione dopo le bombe di Israele”.



Nel frattempo proseguono i camion di aiuti, con gli Stati Uniti che hanno fatto entrare nei territori bombardati circa 510 quintali di prodotti medici e alimentari. L’OMS, infine, ha lanciato l’allarme: “A Gaza alto rischio epidemie”.