E’ terminata la tregua in Medioriente fra Israele e Hamas. Le due fazioni contrapposte sembrava che avessero trovato in extremis un accordo per un altro giorno di tregua ma così non è stato di conseguenza le operazioni militari sono riprese, con la speranza che la guerra fra Israele e Hamas possa cessare definitivamente il prima possibile. La giornata di ieri è stata scandita da un attentato avvenuto a Gerusalemme ad una fermata di un bus, che ha causato la morte di quattro persone, tutti israeliani: due palestinesi armati sono scesi dall’auto ed hanno iniziato a imparare all’impazzata verso la folla fino a che non sono stati a loro volta uccisi dalle forze dell’ordine.



Da segnalare i nuovi 8 ostaggi liberati da Hamas, leggasi due donne russe nel pomeriggio, cinque israeliane in tarda serata e un minorenne. Nel dettaglio si tratta della 17enne Aisha Ziyadne e di suo fratello 18enne Bilal Ziyadne; a 29enne Shani Goren, che svolgeva il ruolo di operatrice educativa in un kibbutz; la 29enne Sapir Cohen, la 30enne Ilana Gritzewsky, la 40enne Nili Margalit, infermiera pediatrica, così come si legge su TgCom24.it. Di contro Israele ha rilasciato 30 detenuti palestinesi che in precedenza si trovavano presso le carceri israeliani, così come previsto dall’accordo sulla tregua.



GUERRA ISRAELE HAMAS: “LAVORARE PER PROLUNGARE LA PAUSA”

Ora l’obiettivo, così come fa sapere il segretario di stato americano, Antony Blinken, quello di “lavorare con i nostri partner per prolungare la pausa”, di modo da poter liberare tutti gli ostaggi.

Gli Usa hanno inoltre fatto sapere ad Israele la necessità di ridurre le vittime civili, creando delle aree sicure per i palestinesi: “Il modo in cui Israele si difende è importante. Come ho detto a Netanyahu le intenzioni contano, ma contano anche anche i risultati”, ha precisato Blinken. Resterebbero in totale ancora 145 persone nelle mani di Hamas da liberare e secondo gli Stati Uniti non è ancora il “momento per un cessate il fuoco permanente” nella Striscia.