Si intensificano i bombardamenti di Israele nei confronti di Hamas, nonostante da più parti si chieda il cessate il fuoco. Come fa sapere RaiNews i morti sono saliti a quota 27.840, compresi gli ultimi 8 registrati a Rafah dopo i raid israeliani contro due case, nel sud della Striscia di Gaza. Si teme che Netanyahu possa preparare un’offensiva massiccia in quella zona di confine, dove si trovano centinaia di migliaia di sfollati che hanno cercato rifugio dopo i combattimenti degli ultimi 4 mesi, e a riguardo gli Stati Uniti hanno fatto sapere che non sosterranno un’operazione militare di quel tipo, così come specificato dal portavoce per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby: “La nostra opinione è che qualsiasi grande operazione militare a Rafah in questo momento e in queste circostanze, sarebbe un disastro e non la sosterremmo”.
Anche il massimo inviato delle Nazioni Unite per il Medioriente, Tor Wennesland, ha invitato Israele a non preparare un’offensiva a Rafah, parlando di conseguenze “catastrofiche”, dichiarazioni rilasciate in occasione di una conferenza stampa delle Nazioni Unite, dopo che si è trattato a lungo per quanto riguarda il destino del Corridoio Philadelphia, zona di cuscinetto fra Gaza e l’Egitto che è stata smilitarizzata anni fa.
GUERRA ISRAELE-HAMAS, ULTIME NOTIZIE: IL COMMENTO DI GUTERRES
“A Gaza la situazione continua a peggiorare. Metà della popolazione della Striscia è ora stipata a Rafah, che è gravemente minacciata. Non hanno nessun posto dove andare. Non hanno casa e non hanno speranza. Tutto ciò sottolinea la necessità del pieno rispetto del diritto internazionale umanitario, compresa la protezione dei civili e la garanzia che i loro bisogni essenziali siano soddisfatti!”, ha aggiunto il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres.
“La necessità di un cessate il fuoco umanitario immediato, la necessità del rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi e di passi reali, visibili e concreti verso una soluzione a due Stati. Le ripetute ostilità sanguinose e decenni di tensioni e occupazione non sono riusciti a garantire uno Stato ai palestinesi, né sicurezza agli israeliani. In Medio Oriente e nel mondo abbiamo bisogno di pace in tutti i sensi”. Si continua intanto a trattare per una tregua, ma gli scontri a fuoco non cessano e ieri Israele ha bombardato il Libano, ricevendo poi la risposta di Hezbollah.