Netanyahu risponde per le rime a Biden sulla guerra a Gaza. Dall’ONU intanto…

Non ha atteso molto per la risposta, il Premier Netanyahu è tornato sulle dichiarazioni del Presidente Usa Joe Biden in merito al destino prossimo della guerra Israele-Hamas ricacciando indietro le critiche del miglior alleato attualmente in circolazione: «Biden si sbaglia. Se intendeva dire che conduco una politica contro la maggioranza dell’opinione pubblica israeliana e ciò danneggia gli interessi di Israele, allora è sbagliato. Non è solo la mia politica privata, è della stragrande maggioranza degli israeliani». Il n.1 di Tel Aviv ha poi ribadito una piena opposizione al controllo nella Striscia di Gaza dell’Autorità Nazionale Palestinese per il post guerra.



Intanto dalle Nazioni Unite giunge nuovamente il monito del segretario Antonio Guerres – intervistato a “Che Tempo Che Fa” su Nove – al Governo israeliano in lotta contro i terroristi di Hamas: «quello che ha fatto Hamas è un attacco terroristico inaccettabile e gli ostaggi devono essere rilasciati immediatamente», sottolinea il diplomatico portoghese, ma aggiunge «il modo in cui è stata condotta la guerra a Gaza è che i civili stanno pagando il prezzo più alto e deve essere chiaro questo. Israele ha detto che è una guerra contro Hamas e non contro i palestinesi, ma la verità è che questa si è trasformata in una punizione collettiva contro i palestinesi». Con l’inizio nelle prossime ore del Ramadan, il mese sacro della religione islamica, conclude Guterres, «stiamo chiedendo una tregua umanitaria e il Ramadan potrebbe essere un’ottima occasione per arrivare a un cessate il fuoco». (Agg. di Niccolò Magnani)



Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie: c’è carenza di aiuti umanitari

La guerra tra Israele e Hamas e Gaza, secondo le ultime notizie, continua ad essere sotto assedio nel corso del Ramadan. La situazione è drammatica, con gli aiuti umanitari che fanno fatica ad arrivare alla popolazione. Oltre 260 camion con cibo e medicinali sono fermi al confine in attesa di essere ispezionati dall’esercito israeliano. È anche in virtù di ciò che le critiche a Benjamin Netanyahu stanno diventando sempre più feroci. “È in corso un conflitto tra due irresponsabili”, ha commentato nelle scorse ore Papa Francesco.



A prendere posizione è stato anche il presidente americano Joe Biden. “Israele deve permettere che a Gaza entrino più aiuti e che gli operatori umanitari non finiscano nel fuoco incrociato. Proteggere e salvare vite innocenti deve essere una priorità”, ha affermato. La sua richiesta di un cessate il fuoco per il Ramadan tuttavia è rimasta finora inascoltata. “Non possiamo avere altri 30.000 palestinesi morti. Benjamin Netanyahu ha il diritto di difendere il suo Paese ma deve prestare maggiore attenzione alle vite degli innocenti che vengono perse a causa delle azioni intraprese. Dal mio punto di vista sta danneggiando Israele più che aiutarlo”. Inoltre, si è espresso sulla possibilità che venga messa in atto l’invasione di Rafah, nel Sud della Striscia, al confine con l’Egitto, dove si stanno rifugiando innumerevoli palestinesi. “È una linea rossa”.

Guerra Israele-Hamas, ultime notizie: la posizione degli Usa su Gaza

Israele da parte sua non ci sta alle critiche degli Stati Uniti e punta ancora il dito contro Hamas per ciò che sta succedendo nella Striscia di Gaza nel corso della guerra. “Non accetto le sue parole. Il problema non è la mancanza di cibo a Gaza, ma che Hamas ruba il cibo che arriva, lo vende al mercato nero e così il cibo non arriva ai bisognosi”, ha replicato l’ex primo ministro israeliano Naftali Bennett. Non c’è stata ancora invece una risposta da parte del capo di Stato Benjamin Netanyahu.

Joe Biden ad ogni modo finora ha continuato a ribadire il suo sostegno a Israele e si sta muovendo autonomamente per dare aiuti a Gaza. È stato annunciato l’invio di una nave per il supporto logistico con “le prime attrezzature per realizzare un molo temporaneo per la consegna di forniture umanitarie vitali” alla Striscia. La situazione al momento resta sotto controllo, ma non è da escludere che nelle prossime settimane non possano aumentare le tensioni tra i due Paesi in virtù delle divergenze in questione.