UK MEDITA INTERVENTO AEREO CONTRO I RIBELLI HOUTHI. ISRAELE: “GUERRA A GAZA PER TUTTO IL 2024”

L’esercito di Israele ha annunciato che rimarrà impegnato nella guerra contro Hamas nella Striscia di Gaza per tutto l’anno 2024: «Gli obiettivi della guerra – ha dichiarato il portavoce militare Daniel Hagari nel primo bollettino di guerra post-Capodanno – comportano combattimenti prolungati e noi ci organizziamo adeguatamente. Dobbiamo gestire la distribuzione delle forze sul terreno in maniera complessa, con particolare riferimento alle unità dei riservisti e alle necessità dell’economia. Unità di riservisti torneranno a casa questa settimana, sapendo che la guerra continua e che avremo ancora bisogno di loro nel 2024».



L’intento è quello di modificare nei prossimi mesi il tipo di battaglie, magari sfruttando il “consiglio” degli Stati Uniti di evitare altre tragedie contro i civili palestinesi e concentrare invece attacchi mirati contro gli obiettivi di Hamas nella Striscia. Mentre intanto i raid proseguono contro il sud di Gaza e, di contro, dall’enclave verso le città israeliane, l’altro fronte caldissimo in Medio Oriente legato al Mar Rosso potrebbe prevedere nei prossimi giorni evoluzioni tutt’altro che “pacifiche”. Dopo il blitz degli Stati Uniti contro le imbarcazioni dei Houthi – dove almeno 10 ribelli filo-iraniani sono rimasti uccisi – il Governo della Gran Bretagna starebbe considerando l’ipotesi di raid aerei per colpire i ribelli Houthi dopo l’intervento della marina Usa: lo riporta il Guardian, citano fonti della Difesa, in modo da prevenire ulteriori attacchi delle milizie filo-Hamas e filo-Iran nell’area del Mar Rosso.



LE ULTIME NOTIZIE SULLA GUERRA ISRAELE-HAMAS: ASSEDIO A GAZA, TRUPPE ESCONO A NORD

Razzi “di Capodanno” sono stati lanciati contro le città israeliane, in primis sulla capitale Tel Aviv, per “celebrare” il nuovo anno 2024 come si era chiuso il vecchio 2023: la guerra Israele-Hamas è in corso infatti con una sola settimana di “tregua” da ben 87 giorni e lo schema andato in scena nelle ultime ore è rimasto il medesimo. Razzi da Gaza lanciati contro Israele, raid e combattimenti via terra scagliati dall’Idf contro la Striscia di Gaza: «Contro Tel Aviv – afferma un comunicato dell’ala militare dell’enclave palestinese – abbiamo sparato venti razzi di tipo M-90. Gaza spara missili per il nuovo anno».



Nel nuovo giorno di guerra fra Israele e Hamas, in tutto sono partiti da Gaza 27 razzi, la maggior parte dei quali intercettati dalle batterie di difesa Iron Dome, mentre i rimanenti sono caduti in zone aperte: di contro, continua la forte pressione delle forze israeliane contro l’area sud della Striscia, con attacchi scagliati ancora contro Khan Younis e l’area vicino al confine sud. Questo perché diverse truppe dello Stato Ebraico stanno invece uscendo a nord di Gaza dopo i combattimenti e i raid sanguinosi delle scorse settimane: il ridispiegamento prevede il ritorno in Israele di cinque brigate (fra cui due di riservisti) nel corso di questa settimana. La radio militare da Tel Aviv fa sapere che in queste ore si intensifica nel settore sud la guerra contro Hamas, sempre a Khan Yunis ma anche a Deir el-Balah e a Bani Suheila.

UCCISO COMANDANTE HAMAS: AVEVA GUIDATO ATTACCHI AI KIBBUZ ISRAELIANI IL 7 OTTOBRE

Di questa mattina anche la notizia di un nuovo obiettivo centrato da Israele nella guerra contro Hamas: un comandante militare di primissimo piano degli jihadisti palestinesi è stato ucciso oggi a Deir el-Balah, nel settore meridionale della Striscia di Gaza, da un aereo da combattimento israeliano dopo che il suo nascondiglio era stato localizzato dall’intelligence. Lo rende noto l’ANSA rilanciando il portavoce militare di Israele: il generale colpito è Adel Masmah, comandante locale della unità di elite di Hamas ‘Nukbe: è responsabile lo scorso 7 ottobre di aver comandato di persona la tragica incursione nel kibbutz Kissufim, oltre ai vicini kibbutz di Beeri e Nirim.

Mentre intanto a livello internazionale il nuovo anno si è aperto con nuovi appelli delle agenzie ONU per far reperire più velocemente gli aiuti alla popolazione palestinese in fuga da Gaza verso il Sud della Striscia, una novità importante sulla guerra Israele-Hamas arriva dagli Stati Uniti: secondo fonti dirette della ABC News, la Casa Bianca ritirerà nei prossimi giorni il gruppo d’attacco della portaerei Gerald Ford dal Medioriente. La più grande nave della marina Usa al mondo era fissa nel Mediterraneo da più di due mesi proprio a garanzia di Israele dall’inizio della guerra contro Hamas: «si stava avvicinando alla fine del suo primo dispiegamento operativo quando è stata reindirizzata verso il Mediterraneo orientale il giorno dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre», riportano le fonti dei funzionari Usa. Resta da capire questa mossa militare se avrà delle conseguenze e soprattutto quale sia il motivo di un allontanamento dalle zone di guerra dove l’America fino ad oggi ha sempre ribadito la propria vicinanza e sostegno, anche militare, alla causa israeliana nella Striscia di Gaza.