LA PRIMA TELEFONATA TRA BIDEN E NETANYAHU DAL 15 FEBBRAIO NON È ANDATA BENISSIMO

Non si sentivano dal 15 febbraio scorso e nella prima telefonata un pieno accordo non è stato trovato: nel pomeriggio si sono sentiti in un vertice ufficiale in video call il Premier israeliano Benjamin Netanyahu e il Presidente Usa Joe Biden, nell’ottica di evitare l’escalation di guerra in Medio Oriente con l’offensiva a Rafah. «Abbiamo parlato degli ultimi sviluppi della guerra, compreso l’impegno di Israele a raggiungere tutti gli obiettivi del confitto», fa sapere il Premier Netanyahu, elencando negli obiettivi «l’eliminazione di Hamas, il rilascio di tutti i nostri ostaggi e la promessa che Gaza non rappresenterà più una minaccia per Israele».



La telefonata è durata circa 45 minuti – informa l’ANSA – ma i toni sono stati solo in parte concilianti: «Biden ha detto a Netanyahu che l’operazione a Rafah sarebbe un errore», ha riportato il consigliere per la Sicurezza nazionale americana Jake Sullivan in un briefing con la stampa. La Casa Bianca ha espresso a Tel Aviv le preoccupazioni per la sorte di oltre un milione di persone nel sud di Gaza: «Rafah è inoltre un importante punto di passaggio degli aiuti e infine si trova al confine con l’Egitto». In tal direzione, Biden ha chiesto a Netanyahu di inviare un team a Washington «per discutere dell’operazione a Rafah». Nel frattempo è sempre Sullivan a confermare l’eliminazione di Marwan Issa, numero 2 delle Brigate Qassam e membro di rango di Hamas, ucciso da un raid di Israele a Gaza. (agg. di Niccolò Magnani)



GUERRA ISRAELE HAMAS, IDF PRENDE IL CONTROLLO DELL’OSPEDALE AL SHIFA A GAZA CITY 80 ARRESTI

Guerra Israele-Hamas, nuova operazione a Gaza City dell’esercito israeliano, condotta nell’ospedale Al Shifa nel quale, secondo quanto dichiarato dai portavoce militari si nascondevano numerosi terroristi di Hamas che stavano organizzando nuovi attacchi ed attentati. La conferma è poi arrivata con l’arresto di 80 persone che sono state fermate e catturate, altre sono rimaste uccise durante le operazioni condotte ad alta precisione per le quali, secondo quanto dichiarato dai media, non ci sarebbe stata la necessità di sfollare la struttura sanitaria. Al Jazeera ha però riportato la notizia di molti tra personale medico e pazienti in cura che sarebbero rimasti bloccati all’interno dell’edificio ed alcuni di loro gravemente feriti a causa degli spari.



Ursula Von der Leyen ha rinnovato l’appello a fermare l’offensiva per garantire una tregua ai civili ed evitare di aggravare la carestia, tuttavia Netanyahu in conferenza stampa con il cancelliere tedesco Scholz ha affermato che l’invasione di Rafah si farà, prima però ha assicurato che la popolazione vulnerabile sarà trasferita in luoghi protetti.

GUERRA ISRAELE HAMAS, ONU e FAO: “ALLARME CARESTIA ENTRO MAGGIO A GAZA”

Guerra Israele-Hamas, l’Onu lancia l’ultimo allarme per una imminente carestia tra i cittadini a Gaza, in caso proseguirà l’offensiva senza una tregua potrebbe scattare una grave situazione umanitaria già a maggio. Anche la Fao ha sottolineato le condizioni inaccettabili che stanno subendo i cittadini residenti nella parte nord di Gaza, sostenendo la necessità di rafforzare l’assistenza umanitaria ed alimentare in grado di soddisfare i bisogni dei più fragili che peggiorano di giorno in giorno. Nel frattempo sono stati annunciati nuovi colloqui in corso a Doha per negoziare le condizioni utili a stabilire un periodo di cessate il fuoco.

Stavolta, come ha confermato una fonte politica ai media israeliani sarà coinvolto anche il leader di Hamas Yahya Sinwar, le trattative dureranno per settimane e l’ipotesi più accreditata per la richiesta al momento è di 42 giorni di tregua in cambio della liberazione di almeno 40 ostaggi. Proseguono anche le notizie  sull’eliminazione di terroristi nelle operazioni a Gaza, questa mattina l’esercito israeliano ha annunciato di aver ucciso Faiq Mabhuoch, alto comandante e capo delle operazioni di sicurezza interna di Hamas, oltre ad essere ritenuto responsabile del coordinamento di attività terroristiche.