ASSEDIO A KHAN YUNIS, TREGUA A RISCHIO E MINACCE HOUTHI

«Accerchiamento totale»: così l’esercito di Israele annuncia la fase finale della guerra ad Hamas nella città di Khan Yunis, importante centro nel sud della Striscia di Gaza. Completato l’accerchiamento con i tank IDF, lo Stato Ebraico rafforza nelle ultime ore la presenza all’interno della città. «Quell’area», ha spiegato il portavoce, «è ritenuta una roccaforte della Brigata Khan Yunis di Hamas. Durante le operazioni, ha aggiunto il portavoce, abbiamo eliminate decine di terroristi e preso possesso di magazzini di armi». Nel pomeriggio è sempre Israele ad aver chiesto l’evacuazione ai residenti di sei rioni ad ovest della città di Khan Yunis, muovendo verso la zona umanitaria di Moassi sul mare «attraverso Al-Bahar Street. L’invito è per la sicurezza dei residenti».



Secondo fonti dirette dell’Associated Press, da Hamas sarebbe giunta la nuova bocciatura alla proposta di tregua di due mesi all’interno della Striscia: «Hamas ha rifiutato insistendo sul fatto che non saranno liberati altri ostaggi finché Israele non cesserà la sua offensiva e si ritirerà dalla Striscia», rilanciano le fonti AP. Nella proposta, lo ricordiamo, era previsto anche la liberazione di detenuti palestinesi dalle carceri di Israele e l’autorizzazione per i diversi leader di Hamas di trasferirsi in altri Paesi da Gaza. Prosegue intanto parallelamente la tensione nel Mar Rosso con la missione Ue che nei prossimi giorni potrebbe raggiungere la coalizione Usa-Uk nella difesa del traffico commerciale locale: nel frattempo, gli ultimi raid di Stati Uniti e Gran Bretagna in Yemen contro le postazioni degli Houthi trovano diretta replica dai ribelli filo-iraniani e filo-palestinesi, «questi raid non ci hanno indeboliti ma non resteranno impuniti». (agg. di Niccolò Magnani)



GUERRA ISRAELE-HAMAS, ULTIME NOTIZIE, MORTI 21 SOLDATI ISRAELIANI A GAZA; IDF: “PEGGIOR BILANCIO DI SEMPRE”

Guerra Israele-Hamas. Proseguono i pesanti attacchi a Gaza, durante i quali hanno perso la vita, secondo il bilancio ufficiale dell’esercito, 21 militari israeliani, morti nella notte nelle operazioni di combattimento colpiti dall’esplosione di un razzo che doveva demolire un edificio. L’annuncio è arrivato questa mattina da parte del portavoce dell’IDF che ha anche aggiunto che si tratta della perdita più pesante dall’inizio del conflitto. Sono seguite poi altre dichiarazioni del mondo politico, in particolare dal ministro della Sicurezza nazionale di Israele, Itamar Ben Gvir che ha dichiarato che questo episodio particolarmente sanguinoso dimostra che non è ancora tempo di terminare le operazioni a Gaza, ma anzi: “dobbiamo continuare a sottomettere, schiacciare e falciare il nemico nazista a Gaza, con tutte le nostre forze“.



Aggiungendo: “Il sangue di centinaia dei nostri migliori figli non è stato versato invano“. Ed anche il ministro della difesa ha annunciato che gli obiettivi di guerra dovranno essere raggiunti. Poche ore prima della notizia però era ancora in corso una trattativa per una tregua, che dovrebbe durare due mesi in cambio della liberazione di tutti gli ostaggi.

GUERRA ISRAELE-HAMAS, ULTIME NOTIZIE, PORTAVOCE HAMAS: “NON ABBIAMO RICEVUTO PROPOSTA DI TREGUA”

Si attende quanto prima la risposta di Hamas in merito alla proposta di tregua di 2 mesi, un tempo notevolmente più lungo rispetto a tutti gli stop precedenti, che dovrebbe servire al rilascio degli ostaggi israeliani che si trovano ancora a Gaza. Nell’accordo è prevista la liberazione dei rapiti in più fasi, cioè prima le donne e gli anziani, poi le persone più giovani i soldati ed infine i corpi delle vittime. In cambio ci sarà il rilascio di altri detenuti palestinesi dalle carceri. Secondo quanto riportato dalla Cnn inoltre, all’interno dell’accordo di un ampio cessate il fuoco ci sarebbe stata una proposta del Mossad, di esiliare i leader di Hamas fuori da Gaza con una operazione di uscita sicura.

Richiesta che però sarebbe stata rifiutata durante le trattative tra Usa e Qatar in quanto, il gruppo armato non crede che questa possa essere una soluzione che blocchi le azioni militari. Poco fa però è arrivata la dichiarazione ufficiale da parte del portavoce di Hamas in Libano, Walid Kilani, che ha sottolineato: “Non abbiamo ricevuto nessuna proposta di accordo ufficiale“. Dicendo anche che, in ogni caso, se dovesse essere confermata la trattativa, si potrà discutere di un eventuale scambio di prigionieri solo in caso della fine completa e non temporanea delle operazioni di guerra.