LE ULTIME NOTIZIE SULLA GUERRA NELLA STRISCIA DI GAZA: TROVATI MORTI ALTRI TRE OSTAGGI

Solo nelle ultime 72 ore sono rimasti uccisi nella guerra dentro la Striscia di Gaza 36 soldati di Israele: lo annuncia l’ufficio stampa del movimento armato palestinese ripreso dall’ufficio di Hamas a Beirut, in Libano. Nello stesso comunicato viene spiegato come negli scorsi 3 giorni le milizie jihadiste Qassam – il braccio armato di Hamas nella guerra contro Israele – «sono stati in grado di distruggere, completamente o parzialmente, più di 70 veicoli militari (israeliani). I nostri combattenti hanno confermato l’uccisione di 36 soldati». Il conteggio ufficiale dell’Idf sale così a 117 soldati israeliani uccisi dall’inizio della guerra (sono invece più di 18mila le vittime palestinesi tra miliziani, civili innocenti e purtroppo anche bambini).



La guerra insomma prosegue senza sosta tra raid israeliani nella Striscia, risposte con razzi da Gaza verso le città al confine e continui combattimenti via terra sia nel nord che nel sud dell’enclave palestinese. L’esercito di Israele nelle ultime 24 ore ha poi recuperato i corpi di altri tre ostaggi uccisi da Hamas: si tratta di un franco-israeliano, il 28enne Elya Toledano, preso in ostaggio da Hamas durante il sanguinoso attacco del 7 ottobre; con lui recuperati i corpi anche di due soldati 19enni, fatti ostaggi durante gli attacchi di due mesi fa. Si tratta del caporale Nik Beizer e del sergente Ron Sherman.



BRACCIO DI FERRO USA-ISRAELE SULLA SITUAZIONE DEI CIVILI A GAZA

Continua intanto a livello internazionale il difficile scontro sul potenziale nuovo accordo di cessate il fuoco in Medio Oriente tra Israele e Hamas: dopo l’abbandono delle trattative in Qatar, deciso dal Mossad, prosegue il braccio di ferro fra gli alleati Israele e Stati Uniti. La Casa Bianca, secondo fonti dirette riportate dal NYT, avrebbe chiesto a Israele di terminare al più presto le operazioni via terra nella Striscia di Gaza per proseguire invece una offensiva più mirata contro Hamas. Poco dopo arrivano le parole dello stesso Presidente Biden che si rivolge all’alleato e sodale Netanyahu: «Voglio che si concentri su come salvare le vite dei civili».



La Casa Bianca ha poi fatto sapere che il consigliere alla sicurezza nazionale Jake Sullivan nelle scorse settimane è stato informato per tempo dalle autorità israeliane «sulla campagna militare a Gaza, inclusi gli obiettivi, le fasi e le condizioni per passare nel tempo da un’operazione ad alta intensità a operazioni più chirurgiche contro Hamas». La Casa Bianca infine sottolinea come Sullivan abbia confermato il sostegno degli Stati Uniti al diritto di Israele a difendersi da Hamas. «Non importa quanto tempo ci vorrà, ma verrà fatta giustizia: il leader di Hamas Yahya Sinwar ha i giorni contati», è l’annuncio dello stesso Sullivan in un briefing con la stampa questa notte, «Sinwar ha le mani sporche di sangue americano e detiene ancora ostaggi americani». L’America però si dice anche convinta che ben presto la guerra potrà modificarsi, anche perché «il governo di Israele ha indicato che non ha piani a lungo termine di occupazione a Gaza», spiega il consigliere Usa, «si passerà ad una nuova fase mirata all’eliminazione della leadership di Hamas su operazioni di intelligence». Sullivan conclude dicendo che le condizioni e il timing sulla fine della guerra sono state ovviamente oggetto di discussione avute con il premier Benyamin Netanyahu e con il gabinetto di guerra.