La guerra tra Israele e Hamas andrà avanti anche nel corso del Ramadan: il ministro israeliano Benny Gantz, membro del gabinetto di guerra di Benjamin Netanyahu, secondo le ultime notizie, ha annunciato che l’offensiva a Rafah avverrà entro poche settimane. “Il mondo deve sapere e i leader di Hamas devono sapere: se entro il Ramadan gli ostaggi non saranno a casa, i combattimenti continueranno ovunque. E a coloro che dicono che il prezzo è troppo alto, dico chiaramente: Hamas ha una scelta. Possono arrendersi e liberare gli ostaggi”, queste le sue dichiarazioni. L’inizio del mese sacro dei musulmani è fissato per il 10 marzo.



Nel periodo stesso del Ramadan, verrà limitato l’ingresso degli arabi israeliani alla Spianata delle moschee, il sito religioso situato nella Città Vecchia di Gerusalemme da anni conteso. La decisione di Benjamin Netanyahu è stata presa su richiesta del ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir per “consentire la libertà di culto entro i limiti delle esigenze di sicurezza”, anche se lo Shin Bet aveva parere contrario in merito. Hamas tuttavia ha avvertito che questo blocco “non avverrà senza responsabilità”.



GUERRA ISRAELE-HAMAS, ULTIME NOTIZIE: LA SVOLTA DURANTE IL RAMADAN?

La svolta alla guerra tra Israele Hamas potrebbe dunque arrivare proprio in prossimità del Ramadan. L’intenzione di Tel Aviv è infatti quella di attaccare Rafah entro 6-8 settimane, sebbene la comunità internazionale stia cercando di evitare l’espansione. “Dobbiamo continuare a mettere pressione su Israele affinché comprenda che ci sono tantissime persone a Rafah e che se lancia un attacco militare sarà impossibile evitare le vittime civili che sono già insostenibili e continueranno ad aumentare. Questo sarà il rispetto del diritto umanitario. Questo è il nostro messaggio forte che ho ripetuto molte volte. Voglio che il Ventisette sostengano questo messaggio e ci siamo quasi, ma non tutti ci sono ancora”, ha dichiarato l’Alto rappresentante Ue per la Politica estera e di sicurezza, Josep Borrell.



L’attacco, tra l’altro, potrebbe scatenare una reazione importante da parte di Hamas, che dopo la scelta di limitare l’accesso alla Spianata delle moschee ha chiesto ai musulmani di “mobilitarsi per respingere questa decisione criminale” e di “resistere all’arroganza dell’occupazione”.