L’ESERCITO ENTRA NEL SUD DELLA STRISCIA DI GAZA: LE ULTIME NOTIZIE

L’esercito di Israele ha annunciato di essere entrato con tutte le forze di terra nel centro di centro di Jabalya, in quello di Shuyaia e ora anche di Khan Yunis: l’area del sud della Striscia di Gaza diventa così il principale fronte di guerra contro Hamas in questo particolare momento, sempre alla ricerca dei capi delle milizie palestinesi nell’ottica di sradicare il gruppo terrorista dalla Palestina. «Siamo nel mezzo dei giorni più intensi dall’inizio dell’operazione di terra in termini di terroristi uccisi, di scontri a fuoco e di uso della potenza di fuoco terrestre e aerea. Intendiamo continuare a colpire e raggiungere i nostri risultati», ha spiegato il capo del Comando del fronte del sud israeliano, generale Yaron Finkelman.



Nel frattempo la diplomazia internazionale continua a gettare ipotetici “ponti” per trovare un modo di fermare lo scontro specie contro i «troppi civili innocenti uccisi a Gaza», come riporta la Casa Bianca. E proprio in quest’ordine di idee si inserisce l’importante evento che si terrà il prossimo 7 dicembre negli Stati Uniti: una delegazione ministeriale arabo-islamica è attesa negli Usa per incontrare il segretario di Stato americano Antony Blinken, alcuni membri del Congresso e i media americani. L’obiettivo è sempre lo stesso, porre fine alla guerra nella Striscia di Gaza «in conformità con il mandato al recente vertice arabo».



GUERRA E MORTI NELLA STRISCIA DI GAZA: “LA SITUAZIONE È APOCALITTICA”

La situazione nella Striscia di Gaza è vicina all’apocalisse: a dirlo è il sottosegretario generale dell’Onu per gli Affari umanitari, Martin Griffiths, intervenendo sugli effetti della guerra Israele-Hamas iniziata lo scorso 7 ottobre. Con la tregua che ormai sembra solo un lontano ricordo – sebbene sia distante solo una settimana fa – le Nazioni Unite continuano negli appelli a Israele per limitare le conseguenze nefaste del conflitto sui civili palestinesi.

«Dalla ripresa delle ostilità a Gaza, il primo dicembre, sarebbero stati uccisi 700 palestinesi, oltre i precedenti 15.500», aggiunge il responsabile ONU dopo che poco prima l’agenzia per i rifugiati palestinesi (Unrwa) ha reso noto che altri suoi 19 operatori sono stati uccisi in attacchi nella guerra tra Hamas e Israele. «Al 3/12, gli sfollati interni erano quasi 1,9 milioni, pari a oltre l’85% della popolazione della Striscia di Gaza, e quasi 1,2 milioni di loro si trovavano in 156 strutture dell’agenzia sparse nei 5 governatorati della Striscia, inclusi il nord e Gaza City», spiega l’agenzia ONU. È sempre più difficile portare aiuti umanitari alla popolazione di Gaza anche per i continui scontri in queste ore tanto nel nord quanto nel sud della Striscia: in mattinata, carri armati israeliani sono stati visti nel centro di Khan Yunis, nel sud della Striscia, dopo aver bloccato la strada che unisce Khan Yunis a Rafah. «Le condizioni necessarie per portare aiuti alla popolazione di Gaza non esistono. Se possibile, sta per aprirsi uno scenario ancora più infernale, in cui le operazioni umanitarie potrebbero non essere in grado di rispondere», denuncia Lynn Hastings, coordinatrice umanitaria dell’ONU.



GUERRA ISRAELE-GAZA, FONTI USA: “SI VALUTA ALLAGAMENTO DEI TUNNEL DI HAMAS”

Come ha riportato “The Times of Israel”, le forze israeliane in guerra contro Hamas sono avanzate con la 551esima brigata e l’unità di commando Shayetet 13 della Marina, facendo irruzione nel quartier generale della sicurezza di Hamas nella zona. Dopo i raid lanciati negli scorsi giorni, conferma l’esercito, «sono state trovate armi, attrezzature di vario tipo e documenti di intelligence».

Sempre da fonti giornalistiche, questa volta però americane, emerge uno scenario che potrebbe modificare non poco il prosieguo della guerra Israele-Hamas, specie nell’ottica di possibili conseguenze per l’intero Medio Oriente ostile a Tel Aviv: «Israele sta valutando la possibilità di allagare i tunnel sotterranei di Hamas nella Striscia di Gaza e ha assemblato a tale scopo un sistema di grandi pompe». Lo rivela un rapporto segreto di funzionari americani anticipato dal Wall Street Journal, affermando che la tattica israeliana «potrebbe distruggere i tunnel e scacciare i combattenti dai loro rifugi sotterranei, ma anche minacciare l’approvvigionamento idrico di Gaza».