GUERRA ISRAELE-HAMAS: NETANYAHU PRONTO A COLPIRE CON FORZA, MENTRE I TERRORISTI CHIEDONO AIUTO ALL’IRAN
Continua la guerra sulla Striscia di Gaza tra Israele e Hamas, con gli osservatori internazionali in attesa, soprattutto, del preannunciato (e poi parzialmente smentito) intervento da terra israeliano. Le forze israeliane hanno annunciato di essere pronte a “mettere in atto una larga serie di piani offensivi”, mentre il premier Netanyahu in visita alla base militare Sayeret Matkal nel sud di Israele ha annunciato che “i combattimenti saranno condotti con grande forza nei prossimi giorni”.
Completamente ignote, invece, le strategie con cui Hamas intende condurre le prossime fasi della guerra contro Israele, mentre gli osservatori temono soprattutto l’intervento da parte dell’Iran e di Hezbollah a sostegno dei terroristi palestinesi. A tal proposito, un esponente politico dei terroristi ha sottolineato in un’intervista come “ci sono contatti con l’Iran, ma ci aspettavamo che l’interazione fosse molto maggiore di quanto accaduto”, invocando una sorta di richiesta d’aiuto. Di contro, però, gli USA nel corso del pomeriggio hanno dichiarato ai media che se l’Iran si schierasse in questa guerra con Hamas per combattere Israele, sarebbero pronti ad un’azione diretta contro la Repubblica islamica. (Agg di Lorenzo Drigo)
ISRAELE E L’INVASIONE DI GAZA “NON PER FORZA”: LE NOVITÀ SULLA GUERRA
«Ci stiamo preparando per le prossime fasi della guerra. Ma potrebbe non essere un’offensiva di terra nella Striscia di Gaza»: così ha parlato un portavoce dell’esercito IDF, Richard Hecht, rispondendo alle diverse analisi di questi giorni che danno come epilogo certo della guerra Israele-Hamas proprio l’invasione dei tank israeliani nella Striscia. «Ci stiamo preparando – ha spiegato in un briefing con i giornalisti – ma non abbiamo detto quali piani saranno. Tutti parlano dell’offensiva di terra. Potrebbe essere qualcosa di diverso».
Nel frattempo restano le minacce su più fronti per lo Stato ebraico, come ad esempio nel Nord dove i colpi al confine con il Libano restano continui e fitti: «un missile anticarro è stato lanciato verso una postazione militare nei pressi della comunità agricola di Margaliot ad un passo dal confine del Libano», rivela ancora l’esercito israeliano. Continua invece il lancio di raid di Israele contro Gaza così come le controrepliche dalla Striscia verso il centro del Paese e su Ashkelon. Secondo la CNN la promessa di aiuti e di sostegno degli Stati Uniti ad Israele potrebbe presto concretizzarsi: almeno altre due navi della Marina Usa che trasportano migliaia di marines «si stanno dirigendo dal Golfo verso la costa israeliana per aiutare qualsiasi potenziale risposta degli Stati Uniti ai combattimenti sul terreno tra Hamas e Israele, in particolare per l’evacuazione di cittadini americani», sottolineano le ultime notizie dagli Stati Uniti. Si tratterebbe della nave d’assalto anfibia USS Bataan e della nave da sbarco anfibia USS Carter Hall, che possono lanciare moto d’acqua per traghettare i militari dalla riva alle navi.
GUERRA ISRAELE-HAMAS E ATTENTATI ISIS: È ALLARME TERRORISMO ISLAMISTA
L’Isis non è stata mai del tutto sconfitta e la guerra tra Israele e Hamas ha ridato “linfa” allo jihadismo mondiale che ha attanagliato i nostri ultimi 8-10 anni di storia contemporanea: mentre infatti da appena 10 giorni il conflitto in Medio Oriente riprendeva “vita” – con almeno 5mila morti, 200 ostaggi e una potenziale invasione di Gaza dai contorni umanitari drammatici – tra venerdì scorso in Francia e la tremenda notte appena passata a Bruxelles hanno rimesso sulla scena (mediatica) mondiale il ruolo del fondamentalismo islamista dell’Isis.
Il terrorista che ieri ha ucciso due tifosi svedesi nel centro della capitale belga ha rivendicato l’attentato dicendo testuale di «essere dell’Isis» e di aver ucciso per «vendicare i propri fratelli musulmani». Il riferimento è alla guerra tra Israele e Hamas ma ovviamente si allarga ad un vero e proprio scontro di “civiltà” tra fondamentalismo e Occidente, elemento ulteriormente confermato dall’operazione anti-terrorismo portata felicemente a termine questa mattina a Milano con l’arresto di due terroristi sospettati tra le file dell’ex Stato Islamico. L’allarme terrorismo si espande parallelamente all’estendersi della guerra in Medio Oriente, con il timore che altri importanti “attori” sul Golfo come Iran, Libano e Siria possano presto rendere il conflitto tra Israele e Hamas ancora più esplosivo.
LE ULTIME NOTIZIE SULLA GUERRA CONTRO HAMAS: BOMBARDAMENTI TRA GAZA E LIBANO. OGGI ARRIVA BIDEN IN ISRALE
Nella notte sono continuati i razzi da Tel Aviv contro la Striscia di Gaza e purtroppo altri 60 morti tra civli (donne e bimbi compresi) vanno ad aggiornare l’infausto conteggio delle vittime dall’inizio della guerra Israele-Hamas: nel colloquio avvenuto tra Netanyahu e il Presidente russo Vladimir Putin il leader israeliano ha confermato che l’azione verrà portata avanti «finché Hamas non sarà distrutto«. Nel frattempo oggi è previsto l’arrivo in Medio Oriente del Presidente Usa Joe Biden: prima l’incontro con il Premier Netanyahu, poi domani anche il vertice con il leader palestinese Abu Mazen.
Mentre i cittadini stranieri e palestinesi con nazionalità straniera possono ora uscire da Gaza attraverso il valico di Rafah con l’Egitto, il problema della fuga dei civili dalla città fulcro della Striscia resta intatto: Onu e Oms hanno rilanciato nuovi appelli ieri per evitare la catastrofe umanitaria, invitando a mandare nuovi aiuti tra acqua, benzina e cibo per evitare la strage nella strage. Oggi la Chiesa di Papa Francesco celebra la giornata di preghiera per la pace e il canale delle trattative per la liberazione dei circa 200 ostaggi di Hamas vede proprio il Vaticano in prima fila. Terrorismo mondiale, raid su Gaza, allarme ostaggi e pure scontro a Nord con il Libano: la guerra tra Israele e Hamas è sempre più “mondiale”, confermando la “previsione” fatta ormai diversi anni fa dallo stesso Pontefice che oggi invita tutte le parti a fermarsi per evitare la vera e propria terza guerra mondiale.