HOUTHI, LIBANO, GAZA: LE ULTIME NOTIZIE SUI TRE FRONTI PRINCIPALI DI GUERRA IN M.O.
Ha rallentato nelle ultime ore il lancio di razzi dal Libano contro le città israeliane ma resta altissima la tensione nell’area controllata da Hezbollah, minacciata più volte dallo Stato d’Israele di un possibile scontro sul campo esattamente come avviene ormai da più di 100 giorni nella Striscia di Gaza. Le tensioni internazionali sono molteplici e i fronti di guerra sembrano sempre più incontrollabili, con possibilità della diplomazia che si riducono ogni giorni che passa: «respingiamo con forza la soluzione dei due Stati», spiega il leader dell’organizzazione Hamas all’estero Khaled Meshal, «il nostro popolo chiede la liberazione la nascita di uno stato palestinese» che sia unico in tutta la Palestina, «senza l’entità sionista».
Dall’assedio che continua a Gaza ai missili dal Libano fino all’area in conflitto nel Mar Rosso: i tre principali fronti di guerra ad oggi spaventano la comunità internazionale, con presto l’Europa che entrerà nell’area per difendere le navi cargo messe a rischio dagli attacchi degli Houthi dallo Yemen. «Nel Mar Rosso stiamo lavorando perché accanto all’operazione Atalanta possa esserci una missione militare europea, l’ipotesi è di allargare quella attiva a Hormuz (la Agenor) per proteggere i traffici commerciali. Lunedì al Consiglio Esteri si discuterà. Potrebbero partecipare anche Paesi extra-Ue», ha spiegato il ministro degli Esteri Antonio Tajani in conferenza stampa per un evento del G7 (la cui presidenza è per tutto il 2024 a guida italiana), «con la Francia e la Germania stiamo formalizzando una proposta da presentare agli altri partner Ue, ma sono ottimista». Intanto all’ONU è giunta la denuncia ufficiale dell’Iraq dopo gli attacchi ricevuti dalle forze dell’Iran presso un edificio a Erbil, considerato da Teheran “il quartier generale del Mossad”; «questa aggressione costituisce una flagrante violazione della sovranità, dell’integrità territoriale e della sicurezza del popolo iracheno», denuncia la rappresentanza permanente dell’Iraq presso l’ONU. (Agg. di Niccolò Magnani)
GUERRA ISRAELE-HAMAS: OK DA HAMAS AD ACCORDO SU INVIO DI MEDICINALI A OSTAGGI IN CAMBIO DI AIUTI
Guerra Israele-Hamas, proseguono i raid su Gaza, colpita anche la città di Khan Yunis. Il ministro della salute della Striscia riferisce che le vittime dell’ultimo attacco sono state 81, bilancio non confermato ancora dall’esercito israeliano che però ha annunciato di aver eliminato il leader del terrorismo in Cisgiordania, Abdallah Abu Shalal, colpevole di aver organizzato recenti attentati a Gerusalemme, e che secondo l’Idf si stava preparando per un altro attacco terroristico finanziato dall’Iran e da Hamas.
In un altro raid a Sud, sarebbe inoltre stato ucciso anche il responsabile degli interrogatori sui sospettati di spionaggio, Bilal Nofal e almeno altri sei terroristi durante la notte. Nel frattempo è arrivato l’accordo per l’invio di medicinali urgenti destinati agli ostaggi che soffrono di malattie croniche e necessitano di cure. In cambio, l’esercito israeliano favorirà l’ingresso di nuovi aiuti internazionali per la popolazione. Il carico per i civili è già arrivato questa mattina in Egitto a bordo di un aereo delle forze armate del Qatar, che hanno mediato insieme alla Francia per raggiungere l’accordo tra le parti.
GUERRA ISRAELE-HAMAS, PROSEGUONO RAID A GAZA E LIBANO, IRAN ATTACCA IN PAKISTAN
Si espandono i fronti del conflitto in Medio Oriente dopo l’ultimo attacco da parte dell’Iran in Siria e Iraq, i bombardamenti si sono spostati in Pakistan. Nella giornata di martedì 16 gennaio sono infatti state colpite due basi del gruppo sunnita Jaish al Adl, e il governo pakistano ha annunciato che ci saranno gravi conseguenze. Non è chiaro ancora se nella serie di attacchi ci sia un collegamento comune, ma l’ambasciatore iraniano alle Nazioni Unite ha dichiarato che le operazioni sono state compiute nel rispetto degli obblighi internazionali e che sono stati necessari un un quadro di lotta al terrorismo.
E nel frattempo proseguono anche i bombardamenti israeliani nel sud del Libano contro obiettivi Hezbollah, in un’operazione che come è stata definita dai comandanti “Uno dei maggiori attacchi compiuti dall’inizio della guerra e che è stato completato in pochi minuti“.