GUERRA ISRAELE-HAMAS, NUOVI RAID A RAFAH E JABALIA: 20 MORTI. BLINKEN: “A GAZA GRAVE SITUAZIONE UMANITARIA”

Guerra Israele-Hamas, mentre proseguono i raid dell’esercito israeliano a Rafah e Jabalia, con attacchi che hanno colpito alcuni edifici provocando la morte di 20 persone e numerosi feriti, c’è attesa per la ripresa dei negoziati per la tregua a Doha, ai quali dovrebbero partecipare anche i funzionari di Hamas. Tuttavia, secondo quanto anticipato dai media arabi, la situazione si sarebbe ulteriormente complicata dopo l’operazione militare nell’ospedale Al Shifa, come ha sottolineato la stampa, l’accordo potrebbe saltare a causa delle nuove condizioni che non soddisfano la richiesta di un cessate il fuoco permanente.



I rappresentanti di hamas potrebbero infatti ritirarsi dalla trattativa dopo che Israele ha sottolineato che anche in caso di pausa questa sarà temporanea, l’obiettivo finale infatti sarà quello di distruggere Hamas e proseguire con le operazioni offensive. Sono stati quindi coinvolti mediatori egiziani per convincere le parti a proseguire i colloqui. Continuano i raid aerei anche in Siria, missili israeliani hanno colpito questa mattina obiettivi militari vicino a Damasco provocando alcuni danni materiali.



GUERRA ISRAELE-HAMAS, BIDEN: “ISRAELE HA DIRITTO ALLA DIFESA, MA ORA SERVE CESSATE IL FUOCO”

Guerra Israele-Hamas, dagli Usa continuano le pressioni per il cessate il fuoco, sia da parte di Biden che del segretario di Stato Blinken, ora in visita nelle Filippine prima di partire per l’Arabia Saudita, ha rinnovato l’allarme carestia ed emergenza umanitaria per la popolazione di Gaza dichiarando: “La situazione è grave e inaccettabile“. Mentre il presidente ha tenuto nuovi colloqui con Netanyahu per ribadire la necessità di una tregua che possa permettere un maggiore invio di aiuti alimentari, e successivamente ha scritto un post su X nel quale afferma: “Israele ha il diritto di perseguire Hamas. Ma ho ribadito la necessità di un cessate il fuoco immediato come parte di un accordo per la liberazione degli ostaggi, della durata di diverse settimane“.



L’Idf ha annunciato il ritiro dall’ospedale Al-Shifa dopo la conclusione dell’arresto di oltre 200 sospetti terroristi, nel comunicato ufficiale il portavoce ha ribadito le motivazioni dell’attacco perchè: “Hamas continua sistematicamente a operare da ospedali e infrastrutture civili e sfrutta civili e pazienti come scudi umani“.