La guerra fra Israele e Hamas giunge oggi al giorno 98 e la pace o la tregua non sembrano per ora intravedersi. La giornata di ieri è stata scandita dal processo all’Aja nei confronti di Israele, accusato di commettere un genocidio lungo la Striscia di Gaza per via dei numerosi civili che stanno morendo sotto i bombardamenti. Per gli Usa l’accusa è infondata ma secondo il Sudafrica invece: “Tel Aviv sta commettendo un genocidio”. Israele ha replicato in tempi stretti, puntando il dito contro la stessa nazione africana: “Il Sudafrica è il braccio giuridico di Hamas”, con il premier Netanyahu che ha aggiunto: “Abbiamo visto un mondo alla rovescia: Israele è accusato di genocidio mentre sta combattendo il genocidio”.
Oggi seconda giornata di processo, intanto, da segnalare che la Marina iraniana, come si legge su TgCom24.it, avrebbe sequestrato una petroliera nelle acque del Golfo di Oman a seguito di “un ordine del tribunale” che autorizzava tale mossa. Il Qatar sta invece lavorando ad un accordo con Hamas per trasferire medicinali per gli ostaggi israeliani detenuti a Gaza. Secondo le fonti l’intesa sarebbe vicina e già in queste ore potrebbe giungere la fumata bianca, così come riferisce il New York Times. Attualmente sono ancora 136 gli ostaggi detenuti a Gaza dallo scorso 7 ottobre, di cui 25 per cui ne è stata annunciata la morte.
GUERRA ISRAELE-HAMAS, ULTIME NOTIZIE: LE PAROLE DI BIDEN SUGLI HOUTHI
Da segnalare infine l’intervento diretto degli Stati Uniti e della Gran Bretagna nei confronti dei ribelli Houthi nello Yemen, che da inizio guerra stanno continuando a bombardare Israele: “Oggi, su mio ordine – ha fatto sapere il presidente americano Joe Biden durante la notte passata – le forze militari statunitensi, insieme al Regno Unito e con il sostegno di Australia, Bahrein, Canada e Olanda, hanno condotto con successo attacchi contro una serie di obiettivi nello Yemen utilizzati dai ribelli Houthi per mettere a repentaglio la libertà di navigazione in uno dei corsi d’acqua più vitali del mondo”, aggiungendo che questa è la “risposta diretta agli attacchi Houthi” e che non esiterà “a prendere ulteriori misure per proteggere il nostro popolo e il libero flusso del commercio internazionale, se necessario”.