LE ULTIME NOTIZIE SULLA GUERRA TRA ISRAELE E HAMAS: RAID E VALICO, ALLARME CONTINUO A GAZA

Sono sempre ore di fortissima tensione in Medio Oriente per la guerra in corso tra Israele e Hamas: due settimane dopo l’inizio degli attacchi delle milizie islamiste contro lo Stato ebraico, con la conseguente durissima risposta di Tel Aviv con le bombe su Gaza, la situazione nella Striscia non sembra procedere verso alcuna tregua. L’offensiva via terra, seppur congelata dopo le pressioni di Occidente e Usa in particolare è sempre pronta ad essere lanciata da Netanyahu contro le aree di Gaza dove Hamas continua a colpire e dove tiene ancora circa 210 ostaggi civili israeliani/internazionali.



Le ultime notizie sulla guerra vedono Israele annunciare di aver colpito una cellula terroristica di Hamas e della Jihad islamica che stava preparando un attentato da tenersi nell’immediato in territorio israeliano: secondo quanto rivelato dall’esercito israeliano, la cellula operava «da un ambiente sotterraneo ricavato sotto alla moschea al-Ansar di Jenin». Lo ha affermato il portavoce militare israeliano Daniel Hagari, il quale ha poi aggiunto: «Questa è appunto una caratteristica di Hamas, che si nasconde in zone civili, presso moschee, scuole e ospedali, che si fa scudo della popolazione civile e che non esita nemmeno a profanare luoghi di culto islamici». Le interlocuzioni internazionali sul frenare l’invasione di Gaza da un lato e sulla liberazione degli ostaggi dall’altro non prosegue proficuamente: fallito il summit in Egitto di ieri (con la partecipazione anche della Premier Meloni), si cerca in ogni modo di far pervenire ai civili dentro la Striscia i vari camion di aiuti fermi da giorni alla frontiera egiziana a sud di Gaza. Ieri il valico di Rafah è stato aperto per il transito di alcuni camion ma dopo i primi 20 convogli la frontiera è stata chiusa di nuovo dalle forze egiziane: «le autorità di Gaza chiedono che il valico di Rafah venga aperto permanentemente e che siano portati tutti i beni necessari», appello rilanciato anche dall’Onu, dalle Chiese di Gerusalemme e dai Paesi internazionale in colloquio tra loro (su tutti, Usa, Turchia, Qatar, Arabia ed Egitto)



RISCHIO GUERRA ANCHE A NORD: LE MINACCE DELL’IRAN A USA E ISRAELE

«Colpiremo l’Iran se Hezbollah aprirà fronte di guerra dal Libano»: così rilancia l’esercito di Israele impegnato nella difficile pianificazione della guerra contro Hamas con l’invasione di Gaza ancora “rinviata”. «Il piano dell’Iran è di attaccare Israele su tutti fronti. Se realizziamo che vogliono attaccare Israele, non solo su tutti i nostri fronti, noi attaccheremo la testa del serpente, l’Iran», spiega ancora il ministro dell’economia di Israele Nir Barkat in una intervista al quotidiano inglese ‘Daily Mail’. Il titolare del governo israeliano sottolinea in merito alla eventuale avanzata degli Hezbollah libanesi a nord dello Stato ebraico che se dovesse realmente cominciare, «Israele li cancellerà dalla faccia della terra».



Clima insomma incandescente con l’Occidente che guarda con preoccupazione alle mosse dei Paesi musulmani contro Israele: il rischio di una guerra molto più ampia con i combattimenti a sud con Hamas e a nord con Hezbollah non è poi così improbabile, anzi. Il Governo di Teheran in risposta lancia la sua nuova minaccia tanto agli Usa quanto contro Israele stessa: «se si continua così la situazione mediorientale può diventare incontrollabile». Mentre continuano gli scontri in molte piazze internazionali schierate sulla guerra Israele-Hamas, con le zone arabe che minacciano uno scontro su larga scala contro Israele e chiunque lo appoggi, arriva dal Vaticano il nuovo urgente appello alla pace di Papa Francesco: dopo la recita dell’Angelus il Santo Padre ha intimato tutti a pregare per le sorti della guerra in Israele e Palestina: «Sono molto preoccupato, addolorato, prego e sono vicino a tutti coloro che soffrono, agli ostaggi, ai feriti, alle vittime e ai loro familiari. Penso alla grave situazione umanitaria a Gaza e mi addolora che anche l’ospedale anglicano e la parrocchia greco-ortodossa siano stati colpiti nei giorni scorsi. Rinnovo il mio appello affinché si aprano degli spazi, si continuino a far arrivare gli aiuti umanitari e si liberino gli ostaggi. La guerra, ogni guerra che c’è nel mondo – penso anche alla martoriata Ucraina – è una sconfitta. La guerra sempre è una sconfitta, è una distruzione della fraternità umana. Fratelli, fermatevi! Fermatevi!».