Israele attacca il Libano, Hezbollah risponde con centinaia di razzi e facendo dichiarare lo stato di emergenza per due giorni al governo di Tel Aviv. Si può sintetizzare così quanto accaduto nelle ultime ore in Medio Oriente, con l’Idf che ha lanciato un’ondata di attacchi aerei nel sud del Libano nelle prime ore di domenica, mentre il gruppo terroristico ha riferito di aver lanciato centinaia di razzi e droni. Un pesante scambio di fuoco mentre crescono i timori di una guerra totale che potrebbe coinvolgere nel Medio Oriente anche Usa e Iran.



L’esercito israeliano ha spiegato di aver attaccato il Libano, perché Hezbollah stava pianificando di lanciare una pesante raffica di razzi e missili verso Israele. Poco dopo, l’organizzazione ha annunciato di aver lanciato un attacco contro le postazioni militari israeliane come risposta iniziale all’uccisione di Fouad Shukur, uno dei suoi fondatori, in un attacco a Beirut del mese scorso.



Anche se lo scambio sembra terminato, con entrambe le parti che riferiscono di aver mirato solo a obiettivi militari, la tensione resta alta, peraltro in una fase in cui i mediatori statunitensi e arabi stanno cercando di arrivare a un cessate il fuoco nella guerra tra Israele e Hamas a Gaza per scongiurare un allargamento del conflitto.

ISRAELE ATTACCA IL LIBANO, HEZBOLLAH RISPONDE

Le sirene dei raid aerei di Hezbollah sono state sentite in tutto il nord di Israele, in particolare l’aeroporto internazionale Ben-Gurion è stato chiuso e i voli sono stati deviati per circa un’ora a causa dei possibili attacchi dal Libano.



Quindi, il Comando del fronte interno israeliano ha innalzato il livello di allerta e incoraggiato la popolazione a rimanere nei pressi dei rifugi antiatomici. Hezbollah ha dichiarato che l’attacco ha coinvolto più di 320 razzi Katyusha diretti contro diversi siti in Israele e un «gran numero» di droni, ma si tratterebbe solo della prima fase di attacchi: ne sono previsti altri più “profondi”.

In una dichiarazione è stato, però, precisato che «le operazioni militari di oggi sono state completate». Non è stato chiarito quanti obiettivi siano stati colpiti: il gruppo ha fatto riferimento a 11 basi, caserme e postazioni militari e smentito la tesi di Israele, secondo cui il suo attacco preventivo sarebbe riuscito a scongiurare un attacco più forte di Hezbollah.

“EVITARE GUERRA TOTALE IN MEDIO ORIENTE”

Per Randa Slim, senior fellow dell’Istituto per il Medio Oriente che ha sede a Washington, questo “scambio” di oggi rientra nelle «regole di ingaggio ed è improbabile che a questo punto porti a una guerra totale». Ne ha parlato all’Associated Press, che riferisce altresì come gli Stati Uniti stiano seguendo la situazione.

Infatti, il presidente Joe Biden sta seguendo attentamente la situazione e, su sua indicazione, c’è stata un’interlocuzione tra i funzionari statunitensi e le controparti israeliane, mentre il Segretario alla Difesa Lloyd Austin ha parlato con il suo omologo israeliano, Yoav Gallant, delle difese di Israele.